Valente (Pd): “Si deve ripartire da Bonaccini, ecco perché”

La senatrice dem Valeria Valente in esclusiva ai nostri microfoni sulla situazione del Pd: “Bisogna ritrovare l’orgoglio di appartenenza delle nostre comunità sui singoli territori”.

Settimane importanti in casa Pd. Il 26 febbraio sono è in programma il congresso per eleggere il nuovo segretario. La nostra redazione ha contattato la senatrice Valeria Valente per fare il punto della situazione ad ormai poco più di un mese dalle primarie.

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La senatrice Valente in esclusiva ai nostri microfoni – Notizie.com – © Ansa

Senatrice Valente il Pd è sempre più vicino al congresso. Come ci arriva?

Affaticato ma vivo e vegeto. Abbiamo pagato il grandissimo senso di responsabilità con cui abbiamo sostenuto il governo Conte 2 e poi l’esecutivo Draghi. Senza l’impegno del Pd per l’Italia sarebbe stato più difficile affrontare la pandemia e uscirne bene, diciamolo anche con orgoglio. Ora dobbiamo e possiamo recuperare consensi attraverso una voce chiara e autorevole, il Pd resta il pilastro riformista e di sinistra del centrosinistra“.

I sondaggi sembrano confermare ancora un calo dei consensi. Cosa serve secondo Lei per avere un cambio di passo?

Dobbiamo riprenderci dalla sconfitta e recuperare una proposta politica riformista e radicale, più sfidante, credibile e coraggiosa, a partire dai nostri valori e dalle nostre proposte, che vedono la centralità della tutela del lavoro e della sua dignità in tutte le sue forme, l’ampliamento dei diritti e la lotta alle disuguaglianze, a partire da quelle di genere, la salvaguardia dell’ambiente e la lotta ai cambiamenti climatici. Riformismo e radicalità vanno insieme. Il Pd deve ricominciare a fare il Pd, ritrovando anche l’orgoglio di appartenenza delle nostre comunità sui singoli territori“.

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Ecco da dove ripartire il Pd per la senatrice Valente – Notizie.com – © Ansa

La sfida per il ruolo di segretario sembra essere ormai a due. Chi tra Schlein e Bonaccini è la persona giusta per rilanciare il Pd?

Per me la persona giusta è Stefano Bonaccini perché di lui mi convincono la storia e il profilo. Conosce molto bene il partito, è un militante, ha fatto sempre scelte coerenti e difende la nostra grande comunità, è un bravo governatore, è un politico popolare, alla mano, è una persona netta, chiara, determinata. Lui è il segretario giusto per la grande forza riformista, di sinistra e popolare che il Pd deve tornare ad essere. Il nostro partito deve essere ricostruito partendo dalle molte energie presenti sul territorio, nelle amministrazioni e nelle istituzioni certo, ma non solo. Bisogna superare le dinamiche correntizie, perché tengono tutti in ostaggio, e non rinunciare alla vocazione maggioritaria e alla cultura di governo perché rappresentare esclusivamente un unico blocco sociale, oltre che essere anacronistico, rischierebbe di farci diventare una forza minoritaria chiusa in un recinto ideologico. Da governatore Bonaccini ha tenuto insieme una larga maggioranza e messo in campo politiche credibili sulle questioni per noi fondamentali: donne, sanità, scuola. Sono tante le disuguaglianze in questo Paese, tra uomini e donne, tra Nord e Sud, tra generazioni e con la destra purtroppo aumenteranno. Avremo molto da fare per non acuirle, per combatterle, per superarle. Attraversiamo uno dei momenti più difficili dal dopoguerra ad oggi, c’è bisogno del Pd per ridare speranza a chi crede in un’Italia sana, forte, sostenibile, più giusta e accogliente per tutti”.

Con il nuovo segretario è possibile riaprire la strada ad una alleanza con il M5s?

Trovo singolare che si faccia a noi continuamente questa domanda, dal momento che M5s da un lato e Azione-Iv dall’altro non fanno altro che spararci addosso per lucrare consensi, in una tattica davvero di corto respiro. Ricostituire la coalizione di centrosinistra necessaria per passare dalle chiacchiere ai fatti, della propaganda al governo, sia a livello locale che nazionale, è responsabilità di tutte le forze che compongono il centrosinistra. Detto questo, ora dobbiamo pensare al congresso e ad eleggere il nuovo segretario, per le alleanze c’è tempo“.

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