La prof licenziale perchè trans, sembra proprio essere pronta alla sua rivincita: adesso sta studiando per diventare Preside.
E’ una storia che ha lasciato tutti senza parole e che vede protagonista Giovanna Cristina Vivinetto, la professoressa che nel 2019 era stata allontanata dall’Istituto paritario Kennedy di Roma perchè transessuale.
Ad avere riportato la notizia proprio nelle scorse ore è stato il Messaggero che ha raccolto la sua lunga intervista, in cui la giovane ha anche parlato del risarcimento che la scuola stessa è tenuto a darle, ovvero di 11 mila euro: “Sono stata licenziata il 14 ottobre. Praticamente sono stata in classe una decina di giorni in tutto. Dopo tre giorni di malattia, la preside mi ha convocata e mi ha detto che dovevo andar via perché mancavo di professionalità”.
Una spiegazione che fin da subito non sembra averla convinta, ma che nonostante tutto non le ha permesso di arrendersi mai, in nessun momento della sua vita e visti i risultati sembra davvero avere fatto la scelta giusta. Oggi studia per diventare Preside.
“Sono stata discriminata in quanto transessuale” ha affermato nella sua intervista per il Messaggero la professoressa, licenziata nel 2019 dalla scuola paritaria di Roma in cui insegnava e ancora: “La scuola sapeva della mia situazione. Anche perché nel curriculum era riportato il premio letterario che ho vinto. E lì parlavo proprio di questo. Sapevano tutto anche prima di assumermi. Qualcuno deve essersi lamentato e mi hanno licenziata”.
Una storia che ha dell’incredibile ma che nonostante la grande delusione non le ha mai permesso di fermarsi, dopo l’allontanamento infatti la giovane ha insegnato in due scuole pubbliche con la massima tranquillità e senza nessun tipo di problema e anche con la grande accoglienza da parte di tutti.
“Mi hanno accolta senza alcun problema e con la massima discrezione. A Settembre scorso sono entrata di ruolo. Sto facendo l’anno di prova come docente specializzata sul sostegno. Per me è un’esperienza bellissima. Voglio restare al fianco delle persone con difficoltà e tenterò anche il concorso per diventare preside” ha infine concluso sempre nella sua intervista con tantissima soddisfazione, la stessa che ha provato anche la sua famiglia, che come lei stessa ammette non ha mai lasciato il suo fianco in nessun momento della sua vita: “Ho un fratello gemello e siamo stati liberi di esprimerci. I miei genitori mi hanno sempre sostenuta permettendomi di realizzarmi. La prima vera discriminazione l’ho subita in una scuola, ma quando ero già una professoressa”.