Inchiesta Qatargate, colpo di scena che arriva direttamente dall’indagato Antonio Panzeri: nel frattempo arriva la nota da parte della Procura belga in merito a questa vicenda e non solo
Si continua a parlare dell’inchiesta relativa al ‘Qatargate‘. D’altronde non potrebbe essere altrimenti visto che stiamo parlando di uno degli scandali politici esteri più importanti fino a questo momento. Ricordiamo che, tra le persone indagate, figura anche il nome dell’italiano Antonio Panzeri. Quest’ultimo, ex eurodeputato del Partito Democratico, si trova attualmente nel carcere di Bruxelles. Così come l’ex vicepresidente del Parlamento Europeo, Eva Kaili ed il suo compagno Francesco Giorgi. Nel frattempo arrivano delle novità importanti che riguardano proprio l’uomo inquadrato in foto. Le stesse che arrivano direttamente dalla Procura belga, al termine dell’udienza davanti alla Camera di consiglio.
A quanto pare il politico dovrà continuare a rimanere ancora dietro le sbarre per un altro mese. Le indagini, relative a questo scandalo, stanno continuando ad andare avanti. Anche perché ci sono altri colpi di scena in arrivo. Le accuse nei suoi confronti continuano a rimanere molto gravi visto che si parla di atti di organizzazione criminale, corruzione e riciclaggio di denaro. Il tutto con l’obiettivo di influenzale le decisioni dell’Unione Europea in merito a Paesi come Qatar e Marocco. Nel prossimo mese di febbraio dovrà ricomparire, di nuovo, dinanzi ai giudici per un altro esame della custodia cautelare. Anche se, come riportato in precedenza, le novità che lo riguardano non sono affatto finite qui.
Alla fine Antonio Panzeri ha ceduto ed ha deciso di collaborare con i giudici. Si è pentito, tanto da firmare un accordo con la procura federale belga. La stessa che prevede una reclusione, multa e la confisca di tutti i beni che finora ha in questo momento. Secondo quanto riportano alcune fonti pare che la cifra si avvicina intorno al milione di euro. Non è finita qui visto che, secondo quanto riporta il quotidiano locale ‘L’Echo‘, Panzeri avrebbe confessato di aver versato a rate una somma che va tra i 120mila e i 140mila euro a Marc Tarabella, suo collega.
Non solo: lo stesso Panzeri ha deciso di ritirare il ricorso con la speranza di ottenere la scarcerazione. Nella giornata di ieri, lunedì 16 gennaio, la Corte d’Appello di Brescia ha dato il suo ok per l’estradizione in Belgio da parte di Silvia Panzeri (la figlia). La magistratura belga ha dato il suo via libera per il mandato di arresto internazionale nei confronti sia della figlia che della moglie, Maria Colleoni.