Scelta la giuria che dovrà pronunciarsi sul “tweet” che il miliardario avrebbe pubblicato provocando perdite milionarie per gli investitori
È cominciato con la selezione della giuria il processo a Elon Musk che dovrà decidere se il ‘numero uno’ di Tesla e Twitter scrisse un messaggio ingannevole nel 2018 come denunciano alcuni investitori. Il caso risale all’agosto 2018, quando Musk scrisse in un ‘tweet’ di essersi assicurato il finanziamento per portare Tesla fuori dal mercato azionario. Ma l’acquisizione non si è mai materializzata e ora Musk dovrà spiegare le sue azioni sotto giuramento in un tribunale federale.
Gli azionisti che hanno presentato la class action sostengono che il ‘tweet’ fece loro perdere miliardi di dollari e sostengono che Musk mentiva quando fece quell’annuncio. Ora, più di quattro anni dopo, l’uomo d’affari deve convincere una giuria che stava dicendo la verità e che il prezzo dei titoli variò per altri motivi. In linea di principio, Musk e Tesla partono svantaggiati, visto che il giudice incaricato del caso, Edward Chen, ha già ritenuto provato lo scorso anno che il tweet in questione e altri da lui pubblicati in seguito fossero “falsi e fuorvianti”.
Inoltre, già nel 2018 Musk fu accusato di frode dalla Securities and Exchange Commission (Sec) statunitense per quella stessa vicenda e l’imprenditore accettò una multa di 20 milioni di dollari e dovette lasciare per quasi tre anni la presidenza del consiglio di amministrazione della società, pur continuando ad esserne l’amministratore delegato.
Gli investitori che hanno intentato questa causa acquistarono o vendettero azioni Tesla nei giorni immediatamente successivi all’annuncio del capo dell’azienda e stanno cercando un risarcimento per una situazione che, secondo loro, è costata loro collettivamente miliardi di dollari. Il tweet di Musk fece impennare il prezzo delle azioni di Tesla, che poi scese pochi giorni dopo, quando i media cominciarono a scrivere che in realtà non aveva quel finanziamento garantito. Il miliardario, da parte sua, ha insistito sul fatto che aveva un accordo con il fondo sovrano saudita per sostenere il suo piano, ma non è chiaro se ciò fosse vero o che possa provarlo. Il processo è iniziato con la selezione della giuria e il giudice ha sostenuto che dovrebbe essere completato in circa tre settimane, fino all’inizio di febbraio, più il tempo per le deliberazioni della giuria.