Il ministro della Giustizia ha relazionato la Camera sullo stato della Giustizia: standing ovation per la cattura di Matteo Messina Denaro
Il ringraziamento alle forze dell’ordine che hanno concluso la cattura di Matteo Messina Denaro, la relazione sullo stato della Giustizia, la necessità di modificare la riforma Cartabia, gli eccessivi suicidi nelle carceri e le intercettazioni. Il ministro della Giustizia Carlo Nordio ha toccato diversi punti nel suo discorso alla Camera dei Deputati.
Nordio ha iniziato la sua relazione alla Camera ringraziando le forze dell’ordine per la cattura del boss Matteo Messina Denaro. Le sue parole sono state accompagnate da una vera e propria standing ovation dell’Aula della Camera, con tutti i deputati ad applaudire in piedi. Nordio ha ringraziato chi ha lavorato per la cattura del capomafia, latitante da oltre trenta anni. “E’ stato – ha aggiunto il Guardasigilli – un grande momento per lo Stato e per la legalità”.
Nordio ha poi illustrato la sua relazione sullo stato della giustizia ed ha parlato della necessità di modificare la legge Cartabia.”Questa riforma ha creato criticità a cui il governo cercherà di di rimediare con un intervento chirurgico e immediato nel più breve tempo possibile”. Il ministro ha poi parlato del lavoro del governo e degli obiettivi che il suo ministero si prefigge. Senza divisioni: “Questo ministero ha posto come priorità argomenti che non dovrebbero essere divisivi e che riguardano l’efficienza della giustizia civile”. Lo ha detto il ministro Carlo Nordio che illustrando alla Camera la sua relazione sull’amministrazione della giustizia, ha definito il tema dell’efficienza della giustizia civile “l’aspetto che mi sta più a cuore”.
Il ministro ha poi toccato un tema caldo, che sta particolarmente a cuore al governo e che dovrà essere trattato con attenzione: le eccessive morti all’interno delle strutture carcerarie. “I suicidi nelle carceri sono diventati 85 alla fine dello scorso anno, una percentuale intollerabile”.
Altro tema caldo è quello legato alle intercettazioni. Si è ipotizzato a lungo sulla possibilità di cambiare qualcosa. ” Non ho mai inteso toccare minimamente le intercettazioni che riguardano terrorismo e mafia e quei reati che sono satelliti nei confronti di questi fenomeni perniciosi“, ha ribadito in aula il ministro Nordio, mettendo fine alle polemiche e alle congetture. Diverso il discorso relativo agli abusi delle intercettazioni. “Se non interverremo sugli abusi delle intercettazioni cadremo in una democrazia dimezzata”, ha ribadito il Guardasigilli.