Per il procuratore generale “non ci sono impedimenti” per celebrare il processo: oggi Messina Denaro potrebbe comparire durante l’udienza. Le conferme arrivano dl procuratore generale e intanto sarà ascoltato anche il suo fiancheggiatore.
Alle 9.30 di questa mattina ripartirà l’udienza che vede imputato Matteo Messina Denaro. La Corte d’appello di Caltanissetta per la prima volta potrebbe interrogare in videoconferenza il boss catturato a Palermo, accusato di essere uno dei mandanti delle stragi di Capaci e di Via D’Amelio.
Al momento il boss di Castelvetrano, condannato in primo grado all’ergastolo, è stato giudicato da latitante in un processo celebrato in sua assenza, ma il procuratore generale Antonino Patti ha confermato che “è stata già predisposta la videoconferenza”. Ad AdnKronos il procuratore ha chiarito che non esiste alcun impedimento e che il provvedimento sulla celebrazione del processo è stato già notificato all’imputato, ora chiamato a rispondere delle accuse a lui mosse in merito alle stragi del 1992.
Messina Denaro in video conferenza: interrogatorio anche per l’autista
Non sarà solo Matteo Messina Denaro ad essere ascoltato oggi. Nel carcere Pagliarelli di Palermo questa mattina sarà interrogato anche l’autista del boss arrestato insieme a Messina Denaro. Giovanni Luppino, 59enne commerciante di olive di Campobello, di Mazara, in provincia di Trapani, è stato arrestato proprio nella clinica in cui ha accompagnato Messina Denaro per le terapie.
Gli inquirenti lo considerano un volto nuovo, perché non ci sono legami di parentela e nessun coinvolgimento in operazioni antimafia. L’accusa per lui è di favoreggiamento e procurata inosservanza di pena aggravata dal metodo mafioso. Oggi dovrà lui stesso chiarire i rapporti con il boss e spiegare al gip Pilato la sua presenza e il legame con Messina Denaro. L’udienza rappresenta quindi anche il primo passaggio del processo in presenza del padrino di Castelvetrano, e potrebbe essere un punto di svolta in attesa di capire quali saranno le parole di un uomo che per 30 anni ha custodito segreti e ora si presenterà davanti ai giudici.