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Lotta ai siti acchiappaclick. La Polizia Postale: “Ecco come si combattono”

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Paolo Colantoni
Il direttore della Polizia Postale Ivano Gabrielli commenta la diffusione di fake news- Notizie.com –

Ivano Gabrielli direttore della Polizia Postale in esclusiva a Notizie.com: “Alcuni siti sono stati chiusi. Abbiamo chiesto collaborazione alle piattaforme, come nel caso della pedopornografia”

Titoli esagerati che portano gli utenti a cliccare; riferimenti espliciti a drammi, vicende personali o lutti improvvisi che colpiscono personaggi dello spettacolo, con riferimenti fin troppo chiari a vicende personali, delle quali poi, all’interno del pezzo, non vi è mai traccia. Si tratta delle semplici, ma sempre in voga fake news. Un modo di fare sul quale la Polizia Postale sta indagando da tempo e che ha già portato a conseguenze. “Si tratta di azioni criminali, spesso accompagnate anche da vere e proprie fonti di guadagno per le persone che gestiscono certi siti“, ha dichiarato in esclusiva a Notizie.com Ivano Gabrielli, Direttore della Polizia Postale.

Il direttore della Polizia Postale Ivano Gabrielli commenta la diffusione di fake news (Youtube)- Notizie.com –

Dottor Gabrielli, come vi ponete di fronte allo sviluppo online delle fake news e della disinformazione digitale? Esistono numerosi siti con titoli che portano il lettore a cliccare…
“Poi però all’interno della notizia c’è tutt’altro. E’ un fenomeno che guardiamo sempre con molta attenzione e che purtroppo si sta diffondendo”.

Cosa fate di fronte a siti del genere?
“La materia è seguita. Abbiamo fatto diverse attività di approfondimento. Sul clickbating, che riguarda notizie che portano a pubblicizzare forme di investimento. News che hanno già orientamento di tipo criminale e predatorio. E sulle fake news. Lì il problema non è solo italiano, ma il lavoro è a livello europeo. Si sta lavorando con le piattaforme per attivare la massima collaborazione nell’individuazione precoce di sistemi automatizzati che rilanciano fake news”.

Come funziona questo fenomeno? E come lavorate per scovare i responsabili?
“C’è grande attenzione intorno al fenomeno: parliamo di notizie acchiappa click, che hanno titoloni che stimolano gli utenti a cliccare e poi propongono altro. Spesso e volentieri, dietro questa proposta viene nascosta anche un’attività finalizzata alla frode informatica. Di contro c’è poi il tema della disinformazione, che viene trattato a livello unitario, con l’Europa che deve prendere posizione. Noi stiamo parlando con le piattaforme affinché si facciano parte attiva nella rimozione di quei contenuti. Come accade per la pedopornografia”.

Il direttore della Polizia Postale Ivano Gabrielli (Youtube) – Notizie.com20230120

Che consiglio si può dare agli utenti?
“Di prestare la massima attenzione e di prendersi un pò di tempo per riflettere prima di cliccare. Di sviluppare una capacità critica per capire che si tratta di contenuti iperbolici, che sono semplicemente acchiappaclic. Prima di immergersi in quella lettura, cercare anche fonti alternative. Magari cercare lo stesso titolo dell’articolo altrove: si può trovare qualcuno che è già incappato in quella news e che ci avvisa che si tratta di una bufala, oppure, quando ci si rende conto che nessuno ha pubblicato una notizia così eclatante (che in realtà dovrebbe essere di dominio pubblico) desistere dal cliccare”.

Siete intervenuti contro alcuni di questi siti?
“Alcuni siti sono stati chiusi, ma soprattutto quelli della prima categoria: i siti che attirano il più grade numero di utenti per mettere in scena attività criminali pure. Abbiamo poi eseguito una serie di attività,  oscurando siti che divulgavano notizie su personaggi istituzionali o famosi, che venivano strumentalmente utilizzati in articoli acchiappa click.

 

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Paolo Colantoni