Il noto giornalista e conduttore che ha fatto lo scoop con le parole di Bairado che ha anticipato l’arresto di Messina Denaro, si sfoga: “E’ tutto un paradosso, nemmeno Dumant avrebbe osato scrivere un simile romanzo”
Va di corsa, indaffarato, sempre impegnato, soprattutto nel momento in cui lo chiamiamo perché sta preparando la punta speciale di “Non è l’Arena“, ma quando il noto giornalista e conduttore Massimo Giletti ci risponde al telefono e sente la parola Juve, si ferma un momento, chiede a chi gli sta vicino di aspettare, e parte con un vero e proprio sfogo: a Notizie.com “Che le devo dire? Davvero devo commentare questi 15 punti? Non è che ci sia molto da dire, anche perché è una chiara operazione anti-Juventus, una strategia ben precisa non so finalizzata a cosa, a far sparire la Juve? Facessero i campionati senza la Juve. Non lo so, guardi, sono deluso, amareggiato e molto arrabbiato, anche un po’ schifato“.
E’ dura fermarlo, va come un treno Massimo Giletti perché deve preparare la puntata di domani sera su La7, nella settimana in cui è stato arrestato Messina Denaro e proprio lui e il suo programma a novembre, in una intervista esclusiva a Bairado, aveva anticipato tutto. In questi giorni non si è parlato d’altro che di questo e della sua intervista, ma di questo non vuole aggiungere nulla. C’ la Juve e una situazione che lo tormenta da tifoso Doc quale lui è. “Mi sembra tutto un paradosso, un fantastico paradosso, veramente quasi non ci credo che sia successa una roba del genere alla Juve, ancora dopo Calciopoli, nonostante i tribunali ci abbiano assolto, a noi ci hanno distrutto, ma siamo tornati”.
Non riesce a contenersi, Massimo Giletti e a Notizie.com si lascia andare ad uno sfogo, si contenuto, ma fermo e perentorio: “A me tutta questa storia fa sorridere, veniamo condannati per le plusvalenze, che fanno tutti, ma veniamo condannati solo noi, perché le plusvalenze le facciamo da soli, vero cara Figc e Procura federale? Guardi nemmeno Alexandre Dumas avrebbe osato tanto nello scrivere un romanzo di questo genere, per questo parlo di paradosso, ma vero eh. Non ho proprio parole, le ho perse tutte ieri sera…”.
E ancora: “Parlo di strategia ben precisa contro la Juve perché il calcio italiano ha tanti problemi, soprattutto coi bilanci e per salvarlo e dare un’immagine diversa vogliono sacrificare la Juve. Lo ripeto, c’è una strategia ben precisa che viene confermata che nessun processo la accusa e invece ci danno addirittura 15 punti quasi il doppio di quelli che aveva chiesto il pubblico ministero. Devo ricordare che c’è una famosa intercettazione dell’Inter, giudicata clamorosa dall’allora procuratore della Federcalcio Palazzi che la definì molto più grave di tante altre della Juve, che non è stata mai inserite nel processo, poi stranamente con prescrizione tutto svanì“. Ma non è tutto. “La Juve è stata l’unica società ad essere inquisita e indagata per i problemi con la curva quando tutti, e dico tutti i dirigenti e presidenti delle altre squadre, sanno bene che tipo di tasso di criminalità ci sia nelle curve e i vari rapporti che ci sono con le società, ma l’unica sottoposta a indagine è stata la Juve. Ma le altre procure delle altre città che fanno? Ci sono oppure no? Ma per favore, anche basta”.