Il ministro Nordio divide il Partito Democratico. Se una parte ha iniziato una ‘caccia’, un’altra sembra appoggiarlo su alcune riforme chiave.
Il Pd si prepara ad iniziare una nuova era, ma le divisioni restano e il lavoro che spetterà al nuovo segretario per ricompattare il partito non sarà per nulla semplice. Come riportato da Il Giornale, l’ultima spaccatura all’interno del Nazareno e della coalizione del centrosinistra riguarda il ministro Nordio e la sua posizione sulle intercettazioni.
Da una parte troviamo esponenti del Pd, ma anche pm politicizzati, che hanno iniziato una loro campagna per cercare di rimuovere il Guardiasigilli dal suo posto. Una linea che, come detto in precedenza, non sembra assolutamente essere condivisa da tutti i dem e questo sicuramente crea delle divergenze all’interno del partito, ma anche della coalizione.
Molti sindaci (tra cui De Luca) e +Europa hanno confermato di condividere la posizione del titolare della Giustizia e per questo motivo non sarà per nulla semplice continuare nella battaglia per cercare di togliere Nordio da quella poltrona.
La posizione del ministro Nordio sulle intercettazioni sta sicuramente facendo discutere. L’intervento del titolare della Giustizia ha portato diverse critiche. Come ricordato da Il Giornale, Nino Di Matteo ha accusato il Parlamento “di avere ascoltato davvero poco il pm”. Critiche che sono arrivate anche dai 5Stelle: “Con la logica del Guardiasigilli non avremmo mai preso Messina Denaro – ha sottolineato il capogruppo Silvestri – inoltre ad arrestare il nos non sono stati i pm-celebrity, ma i Ros e i magistrati allergici al protagonismo mediatico come Paolo Guido“.
Una linea, come detto, condivisa anche da parte del Pd. “Nordio dice parole in libertà“, il pensiero di Peppe Provenzano. Mentre Majorino, candidato lombardo, ha detto: “La guerra anti-intercettazioni del ministro è assolutamente preoccupante“.
A sorpresa, però, non tutti i dem sono contro il ministro Nordio. De Luca e parte dei sindaci hanno espresso il proprio appoggio nei confronti del Guardiasigilli e questo rende molto difficile la campagna iniziata al Nazareno per cercare di togliere il titolare della Giustizia da quella poltrona.
E tutto si complica se si pensa che +Europa si è schierata in difesa di Nordio chiedendo allo stesso ministro di tradurre le parole in fatti e di fare attenzione alle crepe possibili nella maggioranza sul garantismo.