Shrinkflation il termine usato per individuare la nuova pratica dei produttori di cibo usata per aggirare l’inflazione a danno dei consumatori. Meno cibo, stessa confezione e stesso prezzo
Shrinkflation, dal verbo inglese “to shrink”, che significa “rimpicciolire“, è questa l’espressione coniata per individuare il nuovo fenomeno nel commercio mondiale di prodotti alimentari. L’inflazione e il caro energia avrebbero rischiato di diminuire vertiginosamente le vendite, ma gli esperti di marketing delle grandi aziende di prodotti alimentari hanno trovato la soluzione: meno cibo ma allo stesso prezzo.
L’idea segue la sottile linea dell’inganno psicologico da perpetuare nei confronti dei consumatori che si recano al supermercato. La crescita dei prezzi avrebbe scoraggiato un cliente abituale a comprare lo stesso prodotto vedendo crescere il costo dello scontrino finale. La trovata allora per non diminuire le vendite è quella della shrinkflation, ossia diminuire la quantità di prodotto presente nella confezione che però rimane della stessa grandezza e il bene alimentare viene venduto sempre allo stesso prezzo. Chi mai andrà a leggere l’etichetta per vedere che le quantità sono nel frattempo diminuite?
Shrinkflation: ecco come si ingannano i consumatori
Il fenomeno, individuato con il termine “rimpicciolire” appunto, è esploso qualche mese fa in Francia dove in seguito a molte segnalazioni è stato portato avanti dall’amministrazione un’importante controllo dei prodotti all’interno dei supermercati. Questi controlli hanno sì svelato la pratica, ma con numeri molto più contenuti di quanto si aspettasse. Ora che il fenomeno sembra globalizzarsi, è giusto conoscere questa pratica per evitare l’inganno perpetuato a carico dei consumatori finali.
Chi mai, abituato a prendere un prodotto dallo scaffale del supermercato, noterà la diminuzione della quantità? La mossa è astuta ma cela un comportamento scorretto nel mercato sanzionabile dalle autorità a difesa dei consumatori e della concorrenza. Infatti una modifica nel prezzo è certamente notata dal consumatore al quale basterà buttare un occhio sui cartellini per notare la differenza rispetto al costo abituale del prodotto al quale non rinuncia mai. La modifica della quantità invece, a parità di costo, ma soprattutto con l’utilizzo della stessa confezione, ingannerà l’acquirente che verrà così raggirato in maniera subdola dal produttore. Ecco perché quello della shrinkflation è un fenomeno al quale prestare attenzione e che merita un controllo anche da parte delle autorità statali preposte.