Il pubblico ministero della Federacclio è bersagliato da giorni sul web dalla furia di chi non ha digerito i 15 punti di penalizzazione, ma si sta esagerando
La parola “chiné” è stata una delle più cercate in questi ultimi tre giorni su Google. A farlo il mondo juventiuno che ha riversato tutta la sua rabbia contro Giuseppe Chiné, e non solo. Nel mirino anche il presidente Figc Gravina e i dirigenti, ma il più colpevole di tutti è il procuratore Giuseppe Chiné. Da quando è diventata ufficiale la decisione della Corte d’Appello Federale di penalizzare di 15 punti la Juventus e la retrocessione al decimo posto in classifica, è esploso il web e tutti contro il pubblico ministero calabrese.
E’ arrivato di tutto. Minacce ed insulti via social subito dopo la pubblicazione della sentenza sulla Juventus che da giorni stanno prendendo di mira il procuratore della Federcalcio, Giuseppe Chinè, il presidente Gabriele Gravina e la sua compagna, Francisca Ibarra, alla quale è stata anche attribuita una falsa storia Instagram dove campeggiava il -15 con il logo della società bianconera.
Per tutti questi casi è in corso la segnalazione alle autorità competenti. Da qualche giorno, su denuncia delle persone offese, la Digos sta visionando tutti i profili social e, prima o poi, risalirà ad ognuno di loro, anche se la maggior parte sono fake. Per quest’ultimi ci vorrà un po’ più di tempo, ma alla fine se ne verrà a capo.
Sui social l’attacco è stato pesantissimo e tutto nei confronti del procuratore, offeso, insultato e anche minacciato di morte. “Chiné come Moro“, “Chiné lo sa che ha la mamma put…”, “Camorrista“, “Chiné si è svegliato orizzontale questa mattina?“, sono solo alcuni dei tantissimi commenti sgradevoli che stanno affollando i social e che prendono di mira il procuratore della Federaclcio. Dalla Figc filtra “sdegno per gli insulti e le minacce”, ma anche “solidarietà ai destinatari di queste aggressioni social“. Amarezza anche dal resto del mondo del pallone che rimasto stupito e stizzito da questi attacchi assurdi e violenti.