Sfregiati per sempre i gradoni di marmo della platea, colpiti dal crollo dell’addobbo natalizio a causa del forte vento, dal 1984 simbolo per l’intera città
Non sono stati ancora pienamente quantificati, ma sono stimati in centinaia di migliaia di euro i danni provocati dal crollo parziale della stella luminoso di Natale, caduta per il maltempo di questi giorni. Per il restauro saranno necessarie alcune settimane durante le quali l’arena resterà obbligatoriamente chiusa al pubblico.
L’anfiteatro è stato sottoposto a sequestro dalla Procura, che ha aperto un fascicolo per danneggiamento colposo. Il crollo sarebbe avvenuto durante la fase di smontaggio dell’addobbo luminoso, ad opera di Fondazione Verona per l’Arena, responsabile del cantiere, e che allo scopo ha incaricato una ditta specializzata. Per fortuna non si sono registrati feriti, ma ingenti danni materiali.
Una stella luminosa simbolo per l’intera città
“Il danno è sostanzialmente irreversibile. Il restauro è posticcio e non potrà sostituire la pietra. Vanno solo messe delle toppe, cercando di capire cos’è successo e quanto sia grave il danno stesso”. Non usa giri di parole il Soprintendente ai Beni archeologici e architettonici di Verona Vincenzo Tinè, a seguito del sopralluogo che nella mattinata del 23 gennaio l’ha messo davanti al fatto compiuto. E’ accaduto che, durante le operazioni di smontaggio della grande stella cometa allestita come di consueto in Piazza Bra per le festività natalizie, parte della pesante decorazione, una struttura in acciaio alta 70 metri e pesante 78 tonnellate, che dal 1984 viene posizionata tra la piazza e l’Arena di Verona, simbolo per l’intera città, è crollata sui gradoni dell’anfiteatro romano fortunatamente deserto, proprio per effettuare questa operazione. Secondo le prime ricostruzioni, il danno è stato causato dal distacco della pesante base fissata all’interno dell’Arena, che è rotolata sulle gradinate prima di arrestare la sua corsa ai piedi degli spalti, scheggiando irreparabilmente alcuni gradoni.
Un restauro piuttosto complicato
Non è la prima volta che le modalità di utilizzo dell’anfiteatro veronese, prossimo a ospitare anche le celebrazioni per il centesimo anniversario dell’Arena di Verona Opera Festival e sede di un fitto calendario di appuntamenti e concerti estivi, suscitano polemiche. Ma il fascino dell’antica arena resta intatto e per questo sono tante, forse troppe, le richieste di utilizzo da parte degli organizzatori di eventi. “La situazione”, ha spiegato sempre Tinè, “è di un grande e diffuso grave danno ai gradoni, alla parte del podio dell’euripo, si sono scheggiati tutti gli spigoli in una ventina di metri di settore di cavea, dagli spalti fiuto al podio e alla platea. Stiamo valutando con i nostri tecnici l’entità e la reversibilità del danno che interessa pietre tra il ‘500 e il ‘600 che non possono essere ricostruite con lo stucco”. L’arena resterà chiusa fino al 30 gennaio e tutta l’area del cantiere e l’intero anfiteatro sono stati posti sotto sequestro dalla magistratura, ma sembra che sia stato scongiurato fin da ora il rischio che la parte di gradinate interessata dal crollo non possa essere fruibile per gli spettatori durante il Festival lirico e la stagione dei concerti.