Uno studio portato avanti dalla rivista svizzera k-tipp ha analizzato 18 pacchi di pasta differenti in commercio nei supermercati alla ricerca di tracce di glifosato. Ecco i risultati
L’erbicida cancerogeno torna alla ribalta. Stiamo parlando del glifosato e del suo utilizzo intensivo che lascia tracce nei prodotti da supermercato che troviamo ogni giorno sugli scaffali. La pasta è la principale attenzionata dalle ricerche in materia, e questa è stata la volta della ricerca svizzera portata avanti dalla rivista K-tipp.
Tracce di glifosato sono state trovate in pacchi di pasta di 3 marche amatissime dagli italiani, seppur con una concentrazione bassa e in ogni caso non oltre i limiti di legge. Rimane però attorno al glifosato un alone misterioso e preoccupante. Definita come potenzialmente cancerogena questa sostanza non ha ancora ad oggi dati significativi registrati sull’essere umano, a dispetto delle ricerche condotte sugli animali che hanno dato vita a risultati preoccupanti. Positive invece le prestazioni alle analisi condotte dalla rivista svizzera dei pacchi di pasta biologici nei quali non sono state trovate tracce dell’erbicida.
I pacchi di pasta italiana con il glifosato
Il glifosato è un’erbicida utilizzato in maniera intensa fino a qualche anno fa nelle coltivazioni di tutto il mondo. La scoperta delle sue qualità cancerogene negli esperimenti condotti sugli animali ne ha portato alla classificazione come sostanza potenzialmente cancerogena per gli umani e una dura regolamentazione del suo utilizzo. Non esiste in Europa uno standard unico ma viene lasciato agli stati la possibilità di legiferare in materia. In Francia per esempio si sta portando avanti una forte campagna di sensibilizzazione volta ad eliminare totalmente la sostanza dal mercato.
In Italia invece attualmente il suo utilizzo è vietato nelle zone “frequentate dalla popolazione o da gruppi vulnerabili”, come per esempio giardini, parchi, campi sportivi e zone ricreative, cortili, aree gioco per bimbi, aree verdi interne a scuole e strutture sanitarie. La ricerca svizzera ha mostrato come però ancora oggi, seppure in quantità al di sotto della soglia di legge, siano presenti nei prodotti nostrani tracce di glifosato. Stiamo parlando dei pacchi di pasta firmati Agnesi (tagliolini), Divella (spaghetti) e Garofalo (spaghetti). Prodotti amatissimi dagli italiani che ogni giorno finiscono nelle nostre tavole, ma che purtroppo presentano secondo la ricerca della rivista svizzera tracce di glifosato.