Il calciatore ha cambiato più volte la propria versione. La 23enne ha descritto alla perfezione un particolare che ha aggravato la posizione dell’ex Barcellona e Juventus.
Dani Alves arrestato per violenza sessuale, una notizia shock che ha turbato il mondo dello sport. Versioni contraddittorie, quelle del calciatore brasiliano, il più titolato della storia del calcio. Prima ha sostenuto di non aver mai conosciuto la 23enne che l’ha denunciato, poi di averla conosciuta senza aver contatti fisici, infine di avere avuto con lei un rapporto sessuale, ma consenziente.
La sua posizione si è aggravata dopo le dichiarazioni della ragazza: “Ho provato a resistere, ma lui era molto più forte di me. Gli ho chiesto di fermarsi e di lasciarmi uscire. Quando ha finito mi mi ha detto che sarebbe uscito prima di me dal locale”. L’ex giocatore di Barcellona e Juventus (tra le tante), ora, potrebbe ulteriormente finire nei guai a causa di un tatuaggio sul pube descritto in modo certosino da parte della 23enne.
L’episodio risale al 30 dicembre, l’inchiesta è partita il 10 gennaio, una decina di giorni dopo il calciatore è stato fermato (gli è stata negata la libertà su cauzione). Tra le “prove” pesanti ci sarebbe anche il particolare tatuaggio, possibile da vedere – stando all’accusa – soltanto in caso di rapporto consumato tra i due. La ragazza, secondo quanto svelato da ‘El Mundo’, si trovava nel locale insieme a Dani Alves: ha raccontato di essere stata costretta al rapporto sessuale forzato dopo essere stata soggiogata nel bagno. In quel momento avrebbe visto il tatuaggio sull’addome: una mezza luna che finisce proprio sul pube.
Un dettaglio che viene considerato fondamentale e che coincide con la ricostruzione della donna. Prima del presunto stupro il calciatore aveva tentato di costringerla a un atto di sesso orale. Smentita in primis, quindi, la versione iniziale di Dani Alves, che appunto aveva dichiarato di non conoscere la ragazza. Il brasiliano, poi, ha raccontato di essere seduto sul water del bagno con la 23enne che si è avventata su di lui. In questo modo però le sarebbe stato impossibile osservare il tatuaggio come da descrizione. Una versione ulteriormente corretta successivamente dal classe 1983. Proprio il dettaglio del tatuaggio sarebbe stato fondamentale per il magistrato titolare dell’inchiesta per emettere un provvedimento della restrizione della libertà.
Il calciatore, intanto, è stato trasferito nel carcere di Brian 2 dopo tre notti trascorse nel carcere di Brians 1. Una decisione presa per motivi di sicurezza (sono detenute circa 80 persone e non 200). Joana Sanz, attuale compagna di Dani Alves, non lo ha scaricato e nonostante l’ammissione del rapporto sessuale ha dichiarato: “Ho visto molte volte come le donne si avvicinano a mio marito provando a fare qualcosa con lui. Lo fanno in mia presenza, non voglio immaginare cosa succede quando non ci sono. Io so chi è mio marito e come l’ho conosciuto. So quanto sia rispettoso”.