E’ boom tra gli adolescenti per l’uso di psicofarmaci a scopo ricreativo, un nuovo fenomeno di dipendenza in costante crescita e che riguarderebbe un giovane su 10
Un uso insolito e abnorme ha fatto esplodere la notizia dell’utilizzo di psicofarmaci tra gli adolescenti, presi per sballarsi. È quanto denunciato dalla Società Italiana di Neuro-Psico-Farmacologia, riunita in congresso in questi giorni a Milano e Venezia.
I ragazzi comprerebbero gli psicofarmaci online, se li procurerebbero in giro o li preleverebbero dall’armadietto di casa, per poi usarli nelle serate con gli amici, spesso insieme a tabacco, energy drink, benzodiazepine e sostanze stupefacenti.
Il grido di allarme di un nuovo fenomeno di dipendenza in costante crescita, che riguarderebbe addirittura un giovane su 10, è stato lanciato durante il XXIV Congresso nazionale della Società Italiana di Neuro-Psico-Farmacologia, apertosi in questi giorni in contemporanea a Milano e Venezia. “Gli psicofarmaci, insieme a un percorso terapeutico a 360 gradi”, ha affermato Claudio Mencacci, direttore emerito di psichiatria all’ospedale Fatebenefratelli di Milano e co-presidente Sinpf , “sono fondamentali per curare le malattie mentali anche nei giovani e nei giovanissimi e non bisogna averne paura e molte patologie curate per tempo nei giovani, garantiscono loro un futuro. Se invece queste cure vengono usate con modalità e intenzioni diverse non aiutano e soprattutto possono avere ripercussioni negative”.
I ragazzi per movimentare le loro serate comprerebbero i prodotti online che poi verrebbero consumati insieme al tabacco, agli energy drink o altre sostanze stupefacenti. Da qui la necessità, avvertono gli psichiatri, di avviare campagne di sensibilizzazione e informazione e di azioni educazionali, anche con il coinvolgimento delle istituzioni: dalla scuola, alla classe medica, dai medici di medicina generale alle famiglie.
Il fenomeno, che sta dilagando tra gli adolescenti già a partire dai 13-14 anni, è in crescita costante, tra il 15% e il 20% negli ultimi 5 anni, grazie anche alla facilità di reperimento degli psicofarmaci. La sostanza illegale più diffusa è risultata essere la cannabis, seguita dalle cosiddette New Psychoactive Substances, sostanze sintetiche che mimano gli effetti di altre sostanze più note. “Questi psicofarmaci”, ha dichiarato Matteo Balestrieri, Ordinario di Psichiatria all’Università di Udine e co-presidente Sinpf, “rappresentano per molti un’ancora di rassicurazione per aumentare le performance scolastiche e i livelli di attenzione, per migliorare l’aspetto fisico quando combinati a farmaci dietetici, per potenziare i livelli di autostima, per sentirsi in forma, migliorando sonno e umore, e molti giovani sono dunque spinti ad assumerli sfuggendo al controllo in famiglia”. Per contrastare l’abuso di queste sostanze gli esperti propongono un vademecum in cinque punti:
1) No al fai da tè.
2) Non sottovalutarne la potenza terapeutica e le importanti ricadute collaterali.
3) Tenerli fuori dalla portata di chiunque possa approfittarne o farne un cattivo uso.
4) Avviare campagne di sensibilizzazione.
5) Seguire sempre le indicazioni dello specialista in caso di disturbi come ansia, depressione, disturbi dell’umore.