Ad annunciarlo è stato Google, Microsoft e Sparrow hanno deciso di sfidarsi a colpi di intelligenza artificiale. Ecco in che modo.
La notizia è ormai davvero ufficiale, dopo la decisione di Microsoft di integrare il chatbot di OpenAI nei suoi prodotti, con un vero investimento miliardario, anche altre società hanno deciso di correre ai ripari e di fare la stessa cosa, tanto per non essere da meno.
Il colosso Google ha infatti deciso di mettersi contro Microsoft, Sparrow invece contro ChatGpt: questi appaiono essere i duelli che si vedranno nei prossimi mesi e che hanno a che fare l’industria dell’intelligenza artificiale nel 2023: “Dopo le dichiarazione fatte dal presidente di Microsoft, Satya Nadella al forum di Davos, era facile attendersi una contromossa da parte del colosso californiano. Se la Big Tech di Seattle è pronta a investire ancora in OpenAI per integrare ChatGpt nei suoi prodotti, mettendo a rischio il monopolio di Google nel campo dei motori di ricerca, da Mountain View rispondono con Sparrow: un software di intelligenza artificiale che possa competere con il chatbot di OpenAI” queste le parole del Fatto.
Ad ogni modo, ad avere reso nota questa decisione è stato proprio Demis Hassabis, fondatore di DeepMind, la società di intelligenza artificiale che fa capo ad Alphabet, la casa madre di Google, nella sua intervista per il tTime ha ammesso che: “La società sta sviluppando una versione di prova e privata del suo chatbot Sparrow. Google potrebbe rilasciarlo già nel 2023″.
Google si allinea agli altri colossi e si affida all’intelligenza artificiale
Come detto prima, cosi come hanno fatto altri colossi mondiali, anche Google ha deciso di allinearsi e di correre ai ripari cercando il modo di sviluppare al meglio l’intelligenza artificiale per le sue ricerche.
In particolare stiamo parlando di ChatGpt che sembra ormai diventato molto popolare grazie alle sue proprietà di interiazioni: ed è per questo motivo che il colosso mondiale ha anceh richiamato Larry Page e Sergey Brin rientrati al Googleplex per aiutare la loro creatura a pianificare una strategia di risposta alla minaccia ChatGpt. “Attraverso questa tecnologia le Big Tech hanno l’obiettivo di creare hardware o software in grado di emulare il più possibile il ragionamento umano. Macchine come uomini, è questo lo step a cui puntano le multinazionali tech; sarà lo sviluppo tecnologico più importante nella storia umana” queste le parole di Sam Altman, fondatore di OpenAI.
Ovviamente queste decisioni non possono avere fatto altro che influenzare anche il mercato e l’andamento dei titoli, specialmente per quanto riguarda Microsoft che ha guadagnato l’1%. Nadella attraverso un posto inserito su Twitter ha scritto: “La partnership tra le due aziende ruota attorno all’ambizione condivisa di far progredire responsabilmente la ricerca su un’intelligenza artificiale all’avanguardia”.