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Sport

Kobe Bryant: tre anni fa se ne andava una leggenda dello sport

Published by
Mauro Simoncelli

Era il 26 gennaio del 2020 quando se andava uno dei più grandi campioni della storia moderna, una ferita ancora aperta per lo sport di tutto il mondo

Tre anni fa il mondo dello sport e della pallacanestro fu scosso dalla notizia della morte di Kobe Bryant. L’ex stella dei Lakers perse la vita in un incidente in elicottero a soli 41 anni, lasciando in maniera improvvisa un vuoto in tutti gli appassionati non solo di basket. Uno schianto terribile dove persero la vita altre 7 persone tra cui la secondogenita del campione, Gianna.

Tre anni fa veniva a mancare Kobe Bryant – Notizie.com –

Bryant ha segnato un’epoca del basket NBA, quel passaggio dalla gesta di MJ a quelle di LeBron James o Steph Curry. Un fuoriclasse assoluto capace di vincere ben 5 titoli e due ori olimpici, e essere eletto per due volte miglior giocatore delle Finals e una volta miglior giocatore dell’intera stagione. Semplicemente The Black Mamba.

Tre anni fa moriva uno dei più grandi

Quando in quel maledetto giorno di gennaio cominciò a circolare la terribile notizia proveniente dall’altra parte dell’oceano, il mondo stentava a crederci, tutti rimasero colpiti dalla tragedia, anche chi non sapeva cosa fosse la NBA o il basket professionistico, ma tutti sapevano chi era Kobe Bryant. La leggenda dei Los Angeles Lakers perse la vita a soli 41 anni, in quel terribile incidente insieme a altre 5 persone e alla sua adorata piccola Gigi che, per seguire le orme del padre e diventare una star del basket, era a bordo di quel maledetto elicottero. Anche se oramai si era ritirato dall’attività agonistica, la personalità di Kobe ancora aleggiava forte nel mondo della palla a spicchi, troppo grande, troppo peso aveva avuto la sua carriera leggendaria. Un giocatore amato da tutti anche da chi lo vedeva sempre inesorabilmente perforare la retina della sua squadra senza alcuna speranza di vittoria e questo succede soltanto a chi riesce a rompere il muro del tifo e della bandiera e riesce ad andare oltre i colori. Accade solo ai più grandi.

Kobe e sua figlia Gianna entrambi morti nell’incidente – Notizie.com –

Molta Italia nel suo cuore

Venti anni di carriera con numeri impressionanti, praticamente in cima a qualsiasi classifica possibile nel campionato NBA: 33.643 punti segnati, 7.047 rimbalzi e 6.306 assist, un mix di tecnica, talento, mentalità e fame di livello assoluto e quella sua personalità dominante, accentratrice, da giocatore-alpha assoluto, teso alla ricerca di un perfezionismo sempre più estremo, e forse, proprio per questo, irraggiungibile. Una carriera intera in maglia giallo viola, quella più conosciuta al mondo grazie a Wilt Chamberlein, Magic Johnson e Karem Abdul Jabbar, ma che lui ha saputo onorare e portare a un livello ancora più alto. Kobe Bryant era una star internazionale, in grado di valicare i confini e arrivare nelle terre più remote del mondo e fra le nazioni che più lo idolatravano vi era senza dubbio l’Italia. Perché Kobe ricambiava questo amore e si sentiva anche un po’ italiano. Kobe aveva vissuto nel nostro Paese dai 6 ai 13 anni, parlava perfettamente la nostra lingua, non ha mai nascosto la passione per la nostra nazione, per questo molto spesso, soprattutto in estate, ci tornava volentieri. Ecco perché oggi, nell’anniversario, Reggio Emilia, la città dove Kobe ha vissuto la sua intera infanzia, lo ricorderà ufficialmente.

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Mauro Simoncelli