“Avevo denunciato la sua presenza all’interno del Cnr”, nuovo colpo di scena che riguarda l’arresto di Matteo Messina Denaro. Le ultime novità che arrivano direttamente dal programma di Rai 3, ‘Report’
Emergono nuovi ed importanti colpi di scena che riguardano l’arresto di Matteo Messina Denaro. Anzi, a dire il vero, decisamente molto prima quando il superboss è stato identificato e portato in carcere. A fornire importanti novità del caso ci ha pensato direttamente il programma ‘Report‘, condotto dal giornalista Sigfrido Ranucci. A quanto pare, l’unità operativa del Cnr a Capo Granitola (provincia di Trapani) sarebbe stata la casa dell’ex latitante. Si trattava di una pista che, lo stesso programma, aveva già seguito qualche anno fa. Precisamente nel 2017. Si tratta di una annotazione di servizio, datata novembre 2021, da parte dei carabinieri di Campobello di Mazara.
Una fonte “confidenziale” aveva fatto sapere che c’era qualcuno che faceva “avanti e indietro” tra Campobello e Capo Granitola portando sia cibo che vestiti al boss. In molti dicevano che la faccia era sempre la stessa, anche se era molto invecchiato. A dare informazioni ben precise del caso è stata Laura Giuliano, funzionaria del Cnr. Tra l’altro nipote del capo della squadra mobile di Palermo, Boris Giuliano. Quest’ultimo, ricordiamo, venne ucciso dalla mafia nel luglio del 1979. A quanto pare la Giuliano aveva raccolto delle informazioni molto importanti dall’ex capo del Cnr del luogo, Mario Sprovieri.
Messina Denaro, la Giuliano aveva denunciato la sua presenza in un Cnr
Si parlava, appunto, di milioni di finanziamenti pubblici che erano stati utilizzati da enti locali in maniera molto dubbiosa. Queste furono le sue parole: “È agghiacciante. Tieni presente che Capo Granitola è la casa di Matteo Messina Denaro. Il boss ricercato al mondo numero uno è là“. Dichiarazioni che, la stessa donna, aveva registrato ad insaputa da parte del dirigente. Non è finita qui visto che nel racconto si parla di un contratto di affitto del Cnr per usufruire di una foresteria. Questo accordo, però, non venne mai registrato.
I giornalisti della trasmissione, però, successivamente hanno scoperto che l’intestatario è un medico massone di Castelvetrano. Ovvero socio di una società di smaltimento rifiuti insieme con Giovanni Risalvato. Quest’ultimo fiancheggiatore di Matteo Messina Denaro. Mentre il fratello, Errico, era il proprietario dell’ultimo covo dove si è nascosto il boss siciliano.
Laura Giuliano, all’epoca direttrice dell’istituto del Cnr, era rimasta sconvolta dalle dichiarazioni di Sprovieri su Denaro. Aveva denunciato il malaffare nel CNR, facendo partire un audit ma poi si è dimessa. Ne ha parlato a #Report. Rivedi l’inchiesta👇https://t.co/RYEXNIq1HR pic.twitter.com/8jqn0vo6yr
— Report (@reportrai3) January 24, 2023