E’ gravissimo il bilancio dell’attacco terroristico avvenuto in pieno centro. L’attentatore è stato fermato ucciso. Ecco tutti i dettagli.
Ancora un attacco terroristico a Gerusalemme. Questa volta, come riportato da Italpress, un uomo ha deciso di aprire il fuoco contro alcune persone che stavano uscendo dalla sinagoga.
Il primo bilancio è di almeno otto vittime e tre feriti, ma si tratta di numeri provvisori e destinati a crescere visto che molte delle persone coinvolte versano in condizioni molto gravi. E’ stata aperta un’indagine per cercare di ricostruire meglio la dinamica di quanto successo nella zona di Neve Yaakov.
Secondo quanto riferito dai media locali, un uomo palestinese ha aperto il fuoco contro le persone che uscivano dalla sinagoga dopo la preghiera del venerdì sera e, al termine di questo attacco, ha tentato la fuga in auto. Ma le forze della sicurezza hanno immediatamente reagito uccidendolo.
L’attacco avvenuto a Gerusalemme è stato rivendicato da Hamas e dalla Jihad islamica. I secondi hanno definito quanto successo “una operazione eroica“. Mentre il primo, come riportato dall’Ansa, ha affermato che l’attentato è una vendetta per la morte di Jenin. Un chiaro riferimento alle 9 persone palestinesi rimaste uccise durante alcuni scontri con l’esercito e al successivo lancio notturno di razzi verso Israele.
Inoltre, il portavoce della Jihad islamica ha anche sottolineato come “l’attacco dimostra che si è saldato un fronte unico che include Gerusalemme, la Cisgiordania e Gaza“. Si tratta, comunque, di una vicenda che conferma una certa tensione tra Israele e Palestina e arrivare ad una tregua in questo momento in una zona martoriata dagli attentati non è sicuramente un compito facile.
La tensione tra Palestina e Israele continua ad essere sicuramente molto alta. L’ultimo attacco terroristico conferma una situazione molto a rischio specialmente nella zona di Gerusalemme ed ora le autorità locali hanno iniziato le loro verifiche per capire se in zona ci sono altri estremisti pronti a colpire.
Sicuramente l’attentato di oggi è l’ennesimo atto di una situazione molto complicata e di una pace che sembra non essere destinata ad arrivare in tempi brevi. Ed il timore è quello di dover fare i conti in futuro con altre vicende simili.