Il video del papà del tennista che inneggiava alla Russia sta creando un caso diplomatico grosso tra i tre paesi, di mezzo c’è anche la Serbia
E’ vera bagarre. Non è finita anzi, è appena cominciata. Il video che gira sul web con Srdian Djokovic che sventola bandiere filorusse con i tifosi agli Australian Open sta creando un vero polverone. E’ il padre della star serba del tennis Novak Djokovic che, dopo il caso dell’anno scorso legato alla sua partecipazione per il vaccino, quasi non ci crede di essere ancora al centro della polemica. L’ambasciatore dell’Ucraina a Canberra ha definito la scena “vergognosa”. Dopo la vittoria di Novak Djokovic nei quarti di finale contro il russo Andrey Rublev, un gruppo di tifosi ha srotolato bandiere russe, tra cui una con il volto del presidente Vladimir Putin, vicino alla Rod Laver Arena di Melbourne, intonando slogan pro-russi.
A rincarare la dose sempre l’ambasciatore dell’Ucraina a Canberra che, dopo essersi consultato con il suo governo, ha chiesto agli organizzatori dell’Australian Open di ritirare l’accredito del padre del tennista serbo Novak Djokovic, filmato insieme con i tifosi che sventolavano bandiere e simboli filo-russi. “Dovrebbe essere ritirato il suo accredito. Spetta a Novak e al suo team farsene carico e risolvere la questione”, ha spiegato l’ambasciatore Vasyl Myroshnychenko.
“E’ inaccettabile”. Imbarazzo del governo australiano. E l’Ucraina chiede a Novak di scusarsi
Myroshnychenko ha invitato Djokovic, che si prepara ad affrontare Tommy Paul nella seconda semifinale del torneo, a scusarsi personalmente e a chiarire la sua posizione sull’invasione russa. “È importante per Novak affrontare questa situazione”, ha sostenuto.
Un video pubblicato giovedì su un account YouTube australiano filo-russo mostrava il padre di Djokovic, Srdjan, in posa con un uomo che reggeva una bandiera russa con sopra la faccia di Putin. I giornalisti di tennis serbi hanno confermato che si trattava del padre del fuoriclasse mentre il quotidiano Melbourne Age ha riferito che avrebbe detto in serbo: “Lunga vita alla Russia”. Un altro uomo è stato fotografato dall’Afp all’interno dell’impianto durante il match di Djokovic con una maglietta con il simbolo della “Z” a favore della guerra.