Caso Saman Abbas, clamorosa ipotesi: si va verso scarcerazione

Caso Saman Abbas, clamorosa ipotesi in merito al processo sull’omicidio della 18enne di origine pakistana. Si potrebbe andare verso la scarcerazione

Saman Abbas
Saman Abbas (Ansa Foto) Notizie.com

La giustizia italiana sta avendo sempre più difficoltà in merito alla vicenda che riguarda Saman Abbas. Ovvero la ragazza di 18 anni che si era opposta al matrimonio forzato con un cugino (che aveva visto solamente in una occasione). Il processo, nel nostro Paese, inizierà il 10 febbraio. Anche se è molto difficile ipotizzare che siano presenti tutte le parti in causa. Oppure se sarà possibile, o meno, giudicarla in Italia. Nelle ultime ore, infatti, è arrivata un’altra notizia che riguarda il padre, Shabbar Abbas, In questo momento l’uomo è in attesa di giudizio a Islamabad. In merito alla sua posizione c’è stato un nuovo rinvio.

Non si tratta, appunto, della prima volta che accade visto che stiamo parlando del nono da quando è iniziata l’udienza. Il 31 dicembre il giudice pakistano si dovrà pronunciare, appunto, sul rilascio su cauzione o possibile estradizione. L’ultima udienza si è svolta nella giornata di ieri, giovedì 26 gennaio. In quel caso era presente il padre della ragazza, l’avvocato, il pubblico ministero ed un funzionario dell’ambasciata italiana. Ricordiamo che l’uomo era stato arrestato il 15 novembre dello scorso anno, dopo che per quasi un anno e mezzo era stato latitante.

Saman Abbas, il padre verso la scarcerazione?

Il padre di Saman verso la scarcerazione
Shabbar Abbas (Ansa Foto) Notizie.com

Il padre aveva lasciato il nostro Paese subito dopo il 30 aprile ed il 1 maggio del 2021. Ovvero i giorni in cui di Saman non si hanno avuto più notizie. Insieme a lui anche la moglie, Nazia Shaheen. Quest’ultima è l’unica ricercata. Oltre all’uomo, sono stati rinviati a giudizio anche la moglie, il fratello Danish Hasnain e i cugini Ikram Ijaz e Noumanoulaq Noumanoulaq. Secondo quanto riportato dal suo avvocato pakistano, Akhtar Mehmood, gli atti emessi da altre corti o giurisdizioni dovrebbero essere prodotti in originale e non in copia. Opinione diversa da parte del funzionario del ministero che, oltre a chiedere l’estradizione in Italia del padre, ha confermato che la documentazione è corretta.

Il legale dell’uomo, in udienza, ha fatto sapere che le prove “non sono affidabili ed ammissibili”. Il riferimento è chiaro: ovvero alla documentazione d’accusa degli inquirenti italiani ed anche dall’Agenzia investigativa federale del Pakistan. Non solo: pochi giorni fa, in una intervista rilasciata all’Ansa, l’avvocato aveva fatto sapere che non c’erano delle prove che colleghino l’imputato con il crimine. Non solo: che le prove, contro il suo assistito, sono solamente delle dicerie. Nel frattempo, il padre della ragazza, ha rifiutato un avvocato (gratis) offerto dall’Italia.

Gestione cookie