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Cronaca

Covid, varianti Kraken e Orthrus: primi casi nel nostro Paese

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Cristiano

Covid, varianti Kraken e Orthrus: primi contagi anche nel nostro Paese. Tutto quello che serve sapere in merito: sintomi, come comportarsi e molto altro

Laboratorio Covid (Ansa Foto) Notizie.com

Purtroppo anche nel nostro Paese sono stati individuati i primi casi delle varianti Kraken e Orthrus. In particolar modo in Umbria: cinque in totale (3 Kraker e 2 Orthrus). Questo è quello che hanno fatto sapere direttamente dal laboratorio di riferimento regionale dell’Azienda ospedaliera di Perugia. Si tratta proprio del virus che si sta diffondendo, sempre di più. nel Regno Unito, Stati Uniti d’America ed alcuni Paesi europei. I casi individuati appartengono ai distretti di: Usl Umbria 1 e 2. A quanto pare, dei cinque soggetti citati in precedenza, nessuno è ricoverato. Uno non è vaccinato e due sono vaccinati solamente con tre dosi.

Coloro che sono stati contagiati dalla variante Orthrus sono anziani, vaccinati con 3 o 4 dosi. Uno dei due si trova attualmente ricoverato. Anche se, a dire il vero, i primi casi si sono verificati sia nel Veneto che in Lombardia. Non è da escludere, a questo punto, che ci siano altre persone risultate positive nel resto del territorio. Negli altri Paesi del mondo, invece, la situazione non è affatto delle migliori. Basti pensare che il 25% dei contagi è solo in Gran Bretagna.

Covid, varianti Kraken e Orthrus: quali sono i sintomi?

Laboratorio Covid (Ansa Foto) Notizie.com

Ovviamente la domanda che tutti si stanno ponendo è la seguente: quali sono i sintomi di queste varianti? C’è qualche differenza rispetto alle altre che (purtroppo) qualcuno di noi ha già conosciuto? A dire il vero non ci sono grandi novità o differenze rispetto alle altre. I sintomi di queste nuove varianti sono: naso che cola, mal di gola, febbre (ma solamente in alcuni casi), tosse ed altro.

Invece, per Orthrus, c’è anche il rischio di rinorrea, mal di testa ed affaticamento. In merito a tutto questo, però, i ricercatori stanno continuando con le loro indagini. Il consiglio, da parte degli esperti, in questo caso è sempre lo stesso: quello di effettuare la quarte dose. In modo tale da proteggersi dalle altre varianti ed evitare il rischio di andare in ospedale.

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