Continuano le polemiche dopo quanto accaduto negli Australian Open, dove il genitore del serbo si è fatto immortalare accanto a tifosi con bandiere filo-russe. L’ucraina Marta Kostyuk si è scagliata duramente contro di lui, che ha annunciato come si comporterà in vista dei prossimi match del figlio
La tennista ucraina Marta Kostyuk, subito dopo la sconfitta durante le semifinali del doppio femminile agli Australian Open che si stanno svolgendo a Melbourne, ha commentato quanto accaduto ieri, quando ha visto il padre di Novak Djokovic accanto ai tifosi che sventolavano bandiere filo-russe: “È molto sconvolgente, sono turbata. Non importa chi sei, nessuno ha il diritto di sventolare quelle bandiere. Cose come questa non possono rimanere nell’ombra“.
Si sta creando un vero e proprio caso diplomatico in merito a quanto accaduto in Australia, dove Srdjan Djokovic stato filmato in mezzo a una piccola manifestazione pro-Putin e a favore dell’invasone russa in Ucraina, con tanto di bandiere con il viso del presidente russo e t-shirt con la Z in evidenza dopo il quarto di finale alla Rod Laver Arena fra Rublev e l’ex numero uno del mondo.
L’ambasciata ucraina in Australia aveva immediatamente chiesto il ritiro dell’accredito per il genitore del tennista serbo, pretendendo le sue scuse e la condanna dell’invasione da parte della Russia. Sulla vicenda era intervenuto anche il premier australiano Anthony Albanese, che ha ribadito il pieno sostegno all’Ucraina: “Non vogliamo vedere alcun tipo di supporto all’invasione russa“. Il politico, tuttavia, aveva abilmente dribblato le domande sulla possibile espulsione dal Paese del padre di Djokovic.
Tutto questo trambusto mediatico e diplomatico ha spinto il papà di Novak a prendere una decisione forte, quella di non assistere alla semifinale del figlio contro Tommy Paul: “Sono qui solo per sostenere Nole, non avevo alcuna intenzione di finire sui giornali o causare polemiche. Non voglio mettere a disagio né mio figlio, né il suo avversario, per cui ho scelto di guardare la semifinale da casa. Ero fuori con i tifosi di Novak, come ho fatto sempre dopo ogni partita giocata da mio figlio, celebrando la vittoria e scattando delle foto con loro. Non avevo nessuna intenzione di trovarmi in mezzo a tutto questo. La mia famiglia ha vissuto l’orrore della guerra, e non vogliamo altro che la pace“. Chissà se le sue parole basteranno per far spegnere le polemiche.