L’Ucraina di Zelensky continua a chiedere aiuto ai suoi alleati con l’invio di altre forniture militari e soprattutto i ‘Leopard’. Questi ultimi possono fare la differenza? Secondo quanto riporta il generale non ci sono praticamente dubbi in merito
Ci stiamo per avvicinare, sempre di più, all’anniversario del primo anno del conflitto. Sì, ne avremmo fatto volentieri a meno. La cosa certa (purtroppo) è che si continua a combattere. Una situazione che, già da un bel po’ di mesi, è diventata a dir poco insostenibile. Basti pensare che la Russia continua a puntare il dito contro l’Occidente. Quest’ultimo “colpevole” di aiutare Kiev con la fornitura di armi e non solo. Tanto da parlare, addirittura, di una possibile Terza Guerra Mondiale. Nel frattempo, dal Paese ucraino. Volodymyr Zelensky continua a chiedere aiuto ai paesi alleati. Con l’invio non solamente delle armi, ma soprattutto di carri armati.
Sicuramente in questo periodo avrete molto sentito parlare di ‘Leopard‘ ed ‘Abrams‘. Non sono altro che carri armati molto potenti. Possono fare la differenza? In merito a questo, e molto altro ancora, il generale Vincenzo Camporini ha voluto rispondere a queste domande. Ad intervistarlo ci ha pensato direttamente il sito ‘Start Magazine‘. In un primo momento Stati Uniti d’America e Germania non avevano accettato, salvo poi cambiare idea decidendo di fornire a Kiev quello che stanno chiedendo da mesi. Ovvero i carri armati citati in precedenza. L’ex capo di stato maggiore della Difesa e dell’Aeronautica militare ha voluto fare il punto della situazione in merito a questa vicenda.
Per Camporini non ci sono dubbi: i Leopard saranno disponibile a breve e nel giro di qualche settimana. Anche perché, come fanno ben sapere da Berlino, si sta andando avanti con l’addestramento da parte dei militari ucraini. Visto che non è affatto una passeggiata guidare un mezzo del genere. Discorso diverso, invece, per quanto riguarda gli Abrams. Per questi ultimi si chiede una “catena logistica” e che deve essere creata ed allo stesso tempo inglobata nel sistema ucraino. Per quello ci vorrà ancora un bel po’ di tempo.
Rispetto al Leopard, l’Abrams è decisamente più pesante. Il primo, infatti, è molto più agile e veloce. Si tratta di un carro armato che può sparare anche in movimento. Sarebbe un duro colpo contro i sistemi d’arma russi. In conclusione, Camporini, afferma che per gli Abrams ci vorrà ancora tempo visto che le pratiche non sono affatto delle più semplici.