La presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, si trova in questo momento in Libia: l’obiettivo è riuscire ad affrontare il nodo relativo ai migranti. Successivamente ha anche parlato della cooperazione con Tripoli per cercare di fermare le migrazioni irregolari
La premier Giorgia Meloni sta continuando la sua missione in Libia. L’obiettivo è quello di intensificare, ancora di più, i rapporti con Tripoli. L’obiettivo è fin troppo chiaro: quello di contrastare le migrazioni irregolari. Dopo aver incontrato il primo ministro del Paese, Abdul Hamid Dbeibah, ha rilasciato importanti dichiarazioni in merito. Affermando che il contrasto dei flussi irregolari è uno dei temi principali del governo. Nonostante tutti gli forzi che sono stati effettuati in questo periodo, i dati però non sono dei migliori. Il riferimento è fin troppo chiaro: le migrazioni irregolari dalla Libia verso il nostro Paese è ancora troppo alto.
Un dato impressionante: basti pensare che più del 50% è un ingresso regolare. Numeri assolutamente non accettabili. L’obiettivo è quello di intensificare gli sforzi per contrastare questo fenomeno. Non solo: ha anche confermato la fortificazione del rapporto con le autorità libiche. Ci crede che, in futuro, le cose possano cambiare. Per poter aiutare i Paesi africani l’Italia è pronta a svolgere un importante ruolo. Non è finita qui visto che, ci ha tenuto a ribadire, che la Libia è un partner economico strategico per l’Italia. Soprattutto per le aziende, energia e campo delle infrastrutture.
In questo suo viaggio a Tripoli non era affatto da sola visto che, a farle compagnia, era presente anche il ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi. Un tema, quello delle migrazioni illegali, che non interessa solamente il nostro Paese, ma tutta l’Unione Europea. Quest’ultima, infatti, come confermato dalla stessa Premier deve buttare un occhio più di riguardo verso i Paesi africani.
Nel frattempo, l’amministratore delegato di Eni, Claudio Descalzi, e l’amministratore delegato della National Oil Corporation (Noc), Farhat Bengdara, hanno firmato un accordo per avviare lo sviluppo delle ‘Strutture A&E’. Ovvero un progetto che tende ad aumentare la produzione di gas per rifornire il mercato interno libico. Un accordo siglato proprio in presenza della premier e di Abdul Hamid Al-Dbeibah. Un operazione da 8 miliardi di dollari.