Questa storia è quella di uno delle 90 mila persone che per anni sono state “libere sospese” e che per molto tempo hanno aspettato di conoscere il loro destino.
E’ una storia che ha dell’incredibile, ma che purtroppo come riporta Agi.it è accaduta per davvero, si tratta di una delle novanta mila persone considerate libere sospese, ovvero, uno di quei cittadini che sono condannati ad una pensa detentiva fino a quattro anni e che chiedono una misura alternativa al carcere e restano liberi ma nell’attesa di una decisione da parte del Tribunale di Sorveglianza.
Una situazione davvero incresciosa che purtroppo negli anni si continua a ripetere sempre di più e di cui proprio in questi giorni ha anche parlato il Ministro della Giustizia Carlo Nordio, proprio in risposta ad una interrogazione del Deputato Roberto Giachetti che proprio nello specifico ha raccontato la storia di Pierangelo Valorio che è rimasto nel limbo senza sapere nulla per oltre sei anni.
“Ex comandante della polizia locale di Arconate, provincia di Milano, viene arrestato nel 2011 nell’ambito di un’indagine su presunte irregolarità nella gestione e nell’incasso delle contravvenzioni. Il 23 maggio 2014 patteggia tre anni e due mesi di reclusione per reati contro la pubblica amministrazione con la concessione delle generiche e l’attenuante del risarcimento del danno di 12mila euro al Comune di Arconate. Solo lo scorso anno ha ottenuto l’affidamento in prova ai servizi sociali” questo riporta Agi.it.
L’esempio di Pierangelo Valorio riportato dall’Agi.it è solo uno dei tanti casi presenti per l’Italia: “La sentenza di applicazione pena non viene impugnata da nessuna delle parti e passa rapidamente in giudicato” sono queste le parole dell’avvocato Marina Silvia Mori che ha proprio fatto ricorso alla Corte Europea dei Diritti dell’Uomo per mettere in risalto questo problema.
Infatti l’ordine e la decisione che riguarda queste persone resta in sospeso e in attesa di una eventuale richiesta misura alternativa alla detenzione e nel frattempo il tempo passa, proprio nello specifico Valorio anche a causa dell’enorme mole di lavoro che è presente nel Tribunale della Sorveglianza, è rimasto per molti anni nel mondo dei sospesi.
Come se non bastasse, ad aggiungersi è stata anche la riforma Spazzacorrotti che: “Esclude l’accesso alle misure alternative per peculato e induzione indebita, due dei reati per i quali è stato condannato. Il Tribunale fa un altro rinvio in attesa che la Consulta si pronunci sulla costituzionalità della norma”. Poi a metterci il carico ancora più grande è stato l’arrivo della pandemia che ha fatto balzare la data dell’udienza a data da destinarsi e cosi via per un totale di sei anni nei confronti della persona in questione che prima di allora era ancora incensurata.