Una proposta di modifica delle attuali leggi in vigore potrebbe portare le tempistiche per la revisione da due a un anno
Anche nel 2023 molti veicoli dovranno provvedere alla revisione auto rispettando la normativa vigente e le scadenze secondo l’anzianità della vettura. Infatti, nonostante le proposte per migliorare il meccanismo della revisione, che secondo gli stessi addetti ai lavori per come è strutturata serve poco o a nulla, non sono segnalate particolari modifiche rispetto alla procedura seguita fino allo scorso anno.
La revisione auto consiste in un attento monitoraggio del mezzo in circolazione, da effettuare con cadenza prestabilita in base all’anzianità del mezzo. Il veicolo viene sottoposto a controlli che riguardano il funzionamento meccanico, con particolare riferimento ai freni, alle sospensioni, alle luci, alla frizione, alle emissioni di gas. Si tratta di una misura di tutela sociale, che si basa sul concetto di sicurezza comune e di difesa dell’ambiente, in quanto i mezzi sono in diverse misure inquinanti, anche a livello sonoro.
La revisione ciclica vuol dire sicurezza
La revisione dell’automobile è uno degli obblighi che abbiano da rispettare per non incorrere in multe anche molto salate. Una serie di controlli da effettuare alla vettura, una prima volta dopo quattro anni dalla data d’acquisto, poi con cadenze biennali. Chiaro che quando parliamo di parco auto circolante sulle nostre strade questo dovrebbe sempre essere in condizioni di massima sicurezza per chi è a bordo e per tutti gli altri, quindi ben vengano i controlli periodici. La revisione va completata presso un’officina autorizzata che permetta di eseguire tutti i controlli per garantire che la nostra auto rispetti tutti i requisiti in termini di condizioni del motore e di tutte le altre parti meccaniche, previsti per legge. Ma questa scadenza potrebbe cambiare e da biennale potrebbe passare ad annuale con conseguente aggravio di costi per l’automobilista.
La proposta che potrebbe cambiare tutto
In qualche stato europeo infatti si è tornato a parlare con forza di accorciare il tempo tra una revisione e l’altra, portandola così da biennale ad annuale, come nella proposta portata avanti nel Regno Unito. In questo paese era stata infatti avanzata la proposta di legge di adottare quello che è stato definito “il modello italiano“, ossia la revisione una volta ogni due anni come obbligo. E’ stato ritenuto che, per gli utenti inglesi, l’obbligo potesse in realtà rivelarsi insufficiente, pertanto la proposta non ha avuto un seguito, soprattutto da parte delle categorie interessate.
In Inghilterra fino ad oggi la revisione va completata annualmente e anche se un allargamento delle tempistiche porterebbe a un risparmio, ne risentirebbe la sicurezza complessiva sulle strade. La proposta era regolarmente giunta sul tavolo del Primo Ministro, dopo essere stata elaborata da un apposito comitato sul costo della vita nel Regno Unito, ma non ha trovato sostegno da parte della grande maggioranza di automobilisti e anche da parte dell’associazione di rappresentanza delle officine britanniche. Un sondaggio indetto dall’Automobile Association ha visto il 94% degli utenti intervistati bocciare la proposta del modello italiano.