Una ricetta antichissima che viene portata avanti in diversi ristoranti di tutto il mondo. Ecco la ricetta e di chi è il primato clamoroso…
Si chiama “pot-au-feu” ed è un brodo perpetuo. Oppure stufato perpetuo, zuppa per sempre, brodo senza fondo o brodo madre. Trattasi di una tradizione culinaria praticata in tutto il mondo, le sue radici sono in Cina e in Francia. In cosa consiste? Cuocere per anni e anni, di continuo, ricorrendo a una tecnica di cottura delle zuppe tra le più antiche del mondo.
Parliamo di qualcosa di molto comune nelle locande medioevali. Conservato e tramandato di generazione in generazione, senza mai svuotare il brodo madre, alimentandolo soltanto con nuovi sapori. Oggi ci sono diversi ristoranti che offrono questo tipo di piatto, parliamo di zuppe e brodi pot-au-feu vecchi di decenni. Nel passato venivano considerati elisir di lunga vita, oltre che altamente nutrienti. Wattana Panich Beef Broth, ristorante di Bangkok, in Tailandia, è il primo esempio: i suoi brodi perpetui, preparati con la tecnica pot-au-feu, sono di 45 anni fa.
Il grosso pentolone viene pulito tutte le sere, ma di notte viene sempre tenuto a fuoco lento un po’ di brodo. Questo poi servirà come base per la zuppa del giorno dopo. La stessa cosa succede all’Otafuku, ristorante tradizionale giapponese ad Asakusa, Tokyo: serve oden (tipico piatto invernale) che viene versato dalla stessa pentola di pot-au-feu, che è a base di tofu e stufato di pesce.
Il brodo madre, per essere conservato, deve essere portato a ebollizione poiché i batteri potrebbero sopravvivere a temperature più basse. Il record però appartiene a un ristorante che si trova a Perpignano, in Francia: il suo calderone pot-au-feu, infatti, sarebbe stato alimentato ininterrottamente per centinaia di anni, vale a dire dal 1400 fino al 1945. Perché fu spento? A causa dei bombardamenti della seconda guerra mondiale. Alleati nel difendere il pentolone, purtroppo non ci sono riusciti.