Autonomia, arriva anche il pensiero da parte della premier Giorgia Meloni. Fin troppo chiaro visto che, ci ha tenuto a ribadire, che vuole il Paese unito e che non ci devono essere affatto territori di Serie A e tantomeno di B
A dire il vero il suo pensiero è sempre stato quello e non è mai cambiato. Neanche di una virgola. L’obiettivo di Giorgia Meloni è quello di avere una Italia unita. Non pensa minimamente ad una divisione di territori di Serie A né tantomeno di B. Servizi e diritti uguali per tutti quindi. Queste sono alcune delle sue parole: “Una sola Italia in cui lo Stato e le sue articolazioni si mettono al servizio dei cittadini. La stessa che lavora insieme per essere più moderna e sostenibile“. Non solo: “Questa Nazione ha bisogno della responsabilità della sua classe dirigente. Bisogna remare tutti nella stessa direzione“.
In occasione della presentazione del progetto ‘Polis‘ di Poste Italiane la premier non ha mai evidenziato la parola “autonomia” dinanzi ai 7mila sindaci presenti. Ricordiamo che il testo è stato firmato da Roberto Calderoli, ma prima deve essere esaminato dal pre Consiglio dei ministri. Nel caso in cui le cose dovessero andare per il verso giusto allora nella giornata di giovedì 2 febbraio se ne potrà discutere nel prossimo Cdm. Anche perché, mesi fa, alcuni cittadini avevano chiesto al presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, lo stop di un testo che evidenzia il divario Nord-Sud.
Meloni chiara su autonomia, le opposizioni all’attacco
In merito a questa vicenda, però, non si è fatto assolutamente attendere il pensiero da parte delle opposizioni. A partire dal numero uno del Movimento 5 Stelle, Giuseppe Conte. Tanto da dichiarare: “Forse si è distratta (riferimento Meloni, ndr) e non si è accorta che il suo Governo sta lavorando già da settimane a un progetto per spaccare il Paese in due“. Anche la candidata alla segreteria del Partito Democratico, Elly Schlein, ha fatto sapere che si opporrà al taglio e privatizzazione della sanità pubblica.
Confermando che il progetto di Calderoli rimane del tutto “inaccettabile“. Ricordiamo che la bozza sull’Autonomia differenziata parla di una intesa con cui lo Stato attribuisce funzioni di autonomia differenziata a una Regione ha una durata “non superiore a dieci anni“. Grazie allo Stato o la regione interessata questa intesa può essere modificata. Tanto da chiedere la cessazione della sua efficacia.