Il magnate di Tesla ha deciso di tagliare quattro dirigenti nell’idea di portare avanti la sua politica di “free speech”. La loro buonuscita sarà comunque molto sostanziosa.
“You’re fired!”. Cacciata da Twitter colei che aveva… cacciato da Twitter Donald Trump. “Sei licenziata!”: parola di Elon Musk, che ha completato l’acquisizione del social network. Ora sta azzerando la dirigenza della società non in linea con il suo pensiero assoluto di “free speech”. Vale a dire la libertà di espressione totale garantito dalla costituzione americana.
Il magnate di Tesla, nello specifico, avrebbe silurato quattro dirigenti: Parag Agrawal, il direttore finanziario Ned Segal, il consigliere generale Sean Edgett e soprattutto Vijaya Gadde. La donna, avvocato e massimo dirigente legale e politico di Twitter, era a capo del team che aveva optato per la “cancellazione” dell’account dell’ex presidente degli Stati Uniti. Una sospensione concretizzata l’8 gennaio 2021, dopo la rivolta di Capitol Hill, citando “il rischio di un’ulteriore incitamento alla violenza”. Trump aveva pagato sulla propria pelle (anzi, sul proprio profilo social) l’assalto al Campidoglio. Musk, da sempre critico a riguardo delle restrizioni introdotte dalla piattaforma (in particolare nei confronti degli account conservatori e di destra), ha contestato tale decisione di cacciare l’ex presidente.
A maggio aveva annunciato che avrebbe annullato la sospensione, definendo la precedente mossa di Twitter una “decisione moralmente cattiva” e “sciocca all’estremo”. Un paio di anni dopo ne ha fatto le spese Gadde. Secondo Business Insider fu proprio lei la principale promotrice di quella decisione. Jack Dorsey, Ceo di Twitter, se ne lavò infatti le mani dicendo che in quel momento si trovava in vacanza su un’isola privata. Gadde lascerà Twitter dopo 11 anni di esperienza lavorativa, insieme agli altri licenziati potrà consolarsi con una buonuscita (buonissima) da 88 milioni di dollari. Trump, che aveva dichiarato dopo l’episodio di non voler tornare su Twitter, potrebbe cambiare idea in vista della sua probabile candidatura alle elezioni presidenziali del 2024.