E’ in atto una vera rivoluzione nel Movimento Cinque Stelle, Giuseppe Conte vuole e ottiene i pieni poteri: ecco cosa cambia.
Ormai è chiaro che del partito fondato alcuni anni fa da Beppe Grillo e Roberto Casaleggio resta davvero ben poco, il leader e ex Presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, lo sta plasmando secondo le sue intenzioni, anche in parte andando contro i principi che lo avevano fatto scendere in politica.
Pare infatti che proprio in queste ore sia ufficiale una notizia che riguarda proprio il partito e che in particolare ha a che fare con l’aggiornamento o meglio dire il cambiamento di alcune regole che fino a questo momento erano stati i principi cardini che avevano spinto chi ne faceva parte a seguirli.
Il Movimento Cinque Stelle ha infatti deciso di aggiornare il proprio codice etico, ovvero il testo in cui sono riportate le regole comportamentali e etiche che devono tenere gli iscritti, i candidati, i portavoce eletti. Questo cambiamento sarà votato per diventare effettivo il giorno 1 Febbraio dalle ore 10 alle 22, avendo il Comitato di Garanzia già dato parere favorevole.
Insomma, come detto anche prima, è in atto una vera rivoluzione all’interno del Movimento Cinque Stelle, che ormai da diverso tempo fa capo al leader Giuseppe Conte, ma in attesa che il tutto venga reso ufficiale, stando a quanto riporta il Giornale.it, pare i punti da gestire sono moltissimi.
A cominciare dalla pena di 100 mila euro a carico di chi viene espulso, abbandona il gruppo o si iscrive ad altro gruppo parlamentare, e per dimissioni anticipate dalla carica in assenza di gravi motivi, ebbene questa verrà cancellata. Diventa poi un obbligo rinunciare all’assegno di fine mandato, a doppie indennità e a doppi rimborsi e diventa anche un obbligo dare una parte del proprio assegno “nella misura da determinarsi” e “alle finalità indicate“. Ancora addio alla piattaforma Rousseau.
Insomma dei grandi cambiamenti che vanno ad intaccare alcuni dei principi cardine su cui era nato il Movimento stesso e infatti sono moltissimi i grillini, specialmente quelli presenti fin dall’inizio che sembrano avere storto il naso: “Sta diventando un movimento presidenzialista?“, “Perché togliete la penale di 100mila per chi cambia casacca?“: questi alcuni dei commenti in proposito.
A provare ad avere dato una spiegazione in merito ad alcuni cambiamenti è stato Vito Crimi, che sempre secondo quanto riporta il Giornale ha ammesso parlando della penale: “Nessuna novità, è un aspetto su cui aveva già obiettato la commissione per la trasparenza dei partiti che non la riteneva una previsione compatibile con le norme, tanto che nello statuto nuovo non c’è, e il codice etico non fa che adeguarsi a questo“. E sulla presunta deriva presidenzialistica confessa: “Non un solo potere in più al presidente del M5S rispetto a ieri. Semplicemente, quando si parla di ‘comitato direttivo’, si intende l’organo di direzione, l’organo apicale, il rappresentante legale, che prima era il capo politico, poi il comitato direttivo (mai eletto tra l’altro), poi il presidente“.