Guerra in Ucraina, arriva la conferma da parte del presidente americano Joe Biden in merito alla vicenda dell’invio di F16 a Kiev. Nel frattempo arrivano anche la reazioni da parte del resto del mondo
In Ucraina si è arrivati al giorno numero 342 di conflitto. Il numero uno del Paese, Volodymyr Zelensky, continua a chiedere invio di armi da parte dei Paesi alleati. Non solamente forniture militari, ma soprattutto invio di carri armati. In particolar modo gli F16 dagli Stati Uniti d’America. E proprio dal Paese che è intervenuto direttamente il presidente, Joe Biden. Nel corso di una conferenza stampa ha risposto ad alcuni giornalisti che gli hanno chiesto, appunto, sul possibile invio di questi caccia da mandare in Ucraina. La sua risposta non si è fatta assolutamente attendere ed è stata fin troppo secca.
Un “no” convinto e senza alcuna possibilità di ripensamento in futuro. Niente invio di jet alle forze di Kiev. Proprio loro che stanno insistendo in questi ultimi giorni per poter respingere gli attacchi russi. Nel corso della conferenza ha anche annunciato che il suo prossimo viaggio si effettuerà in Polonia. Anche se non ha specificato quando. Per molti, però, sarà per l’occasione dell’anniversario della guerra in Ucraina (24 febbraio). Se dall’America arriva il “no” sull’invio di caccia, c’è anche il resto del mondo che ha voluto commentare la vicenda.
Ucraina, da Biden niente invio di F16: le reazioni dal mondo
Il primo ministro polacco, Mateusz Morawiecki, ha fatto sapere che una decisione di indirizzare caccia F16 a Kiev sarà presa solamente in “pieno coordinamento” con la Nato. Questo è quello che riporta il quotidiano ‘Ukrinform‘. La stessa ed identica vicenda che ha riguardato gli aerei MiG-29. Lo stesso Morawiecji ha fatto sapere che Varsavia coordina tutte le azioni relative al rafforzamento delle capacità di difesa dell’Ucraina con i partner della Nato.
Anche dalla Francia si espongono in merito a questa vicenda. In particolar modo il presidente Emmanuel Macron: “Nulla è escluso in linea di principio“. Questa è stata la sua risposta in merito al possibile invio di caccia al Paese invaso. Dalla Germania, invece, arriva l’opposto pensiero da parte della portavoce Christiane Hoffmann: “E’ il momento sbagliato per discuterne“. Stesso pensiero vale anche per il cancelliere Olaf Scholz. Mentre dall’Italia ci sono le parole del ministro degli Esteri, Antonio Tajani, sulla possibile fornitura a Kiev di sistemi di difesa antiaerea: “E’ probabile che verranno inviati“.