Una tedesco-irachena di 23 anni, per fingersi morta e sottrarsi alla tutela dei genitori, è accusata di aver massacrato con 50 coltellate una sua coetanea
Secondo Bild, voleva in tal modo sottrarsi alla tutela dei suoi genitori, i rapporti con i quali sono a dir poco pessimi. La vicenda è iniziata il 16 agosto 2022. Quel giorno, in un’auto parcheggiata nella cittadina bavarese di Ingolstadt, è stato ritrovato il corpo senza vita di una giovane donna con il volto sfigurato. Il corpo della vittima, rapidamente identificato come quello di Shahraban K., un’estetista di Monaco, è stato scoperto dai suoi stessi genitori. Ma già il giorno dopo il ritrovamento, durante l’autopsia, sono cominciati a serpeggiare i primi dubbi, confermati successivamente dall’esame del Dna.
La vittima non era Shahraban ma Khadidja, una fashion blogger di origine algerina residente nello Stato del Baden-Wurttemberg. Quello che ha colpito gli inquirenti è che la vittima avesse la stessa età di Shahraban e le assomigliasse come una goccia d’acqua. A quel punto il caso ha tenuto occupata la polizia tedesca per mesi. Shahraban avrebbe creato falsi account Instagram e cercato per settimane di organizzare incontri con donne che le assomigliavano. Alla fine ha trovato la blogger: come lei, Khadidja aveva lunghi capelli scuri, la pelle ambrata, la bocca carnosa. Shahraban e il suo fidanzato kosovaro, Sheqir K, 24enne, l’hanno contattata fingendo di voler acquistare prodotti cosmetici e poi sono andati a prenderla.
L’hanno caricata in auto ma a un certo punto si sono fermati in una foresta: hanno fatto scendere la vittima e l’hanno aggredita, pugnalandola più di 50 volte, sfregiandole il volto. Shahraban aveva detto alla famiglia che sarebbe andata a Ingolstadt per incontrare il suo ex marito; e quando non è tornata, i suoi genitori sono andati a cercarla e hanno trovato la sua Mercedes vicino al Danubio.
Sul sedile posteriore c’era il corpo di una giovane donna dai capelli scuri che era stata brutalmente assassinata e i due hanno creduto si trattasse della figlia. Ma l’inganno è durato poco. Perché l’autopsia ha rivelato la vera identità del cadavere. L’auto è stata scoperta non lontano dall’appartamento di Sheqir e la vera identità della vittima scoperta ad agosto. Un portavoce della polizia ha detto che l’omicidio è stato compiuto per “futili motivi”, probabilmente il desiderio della ragazza di nascondersi dalla famiglia: “Non ci capita tutti i giorni un caso del genere, soprattutto con una svolta cosi’ spettacolare”. Nei giorni scorsi, è stato confermato il fermo per la coppia di diabolici assassini.