Il ministro per gli Affari Regionali, Roberto Calderoli, porta l’autonomia in Cdm. Anche se non sono mancate affatto le polemiche da parte delle opposizioni che hanno contestato il tutto
Roberto Calderoli porta, in Cdm, l’Autonomia differenziata. Anche se i pareri dei partiti sono molto contrastanti. Basti pensare che il governatore del Veneto e leghista, Luca Zaia, ha confermato che la giornata di giovedì sarà a dir poco storica. Dalla Campania, però, con Vincenzo De Luca, arrivano tutt’altre parole. Anzi, che il Paese è a serio rischio. Insomma, l’argomento Autonomia è diventato uno scontro acceso tra la maggioranza e l’opposizione. A meno di due settimane dalle elezioni Regionali, che si terranno nel Lazio ed in Lombardia, la Lega festeggia l’approvazione del testo in Consiglio dei Ministri. Anche se, secondo quanto riportano le ultime fonti, pare che si tratti solamente di una approvazione preliminare. Secondo quanto riporta il Ddl di 10 articoli, pare che l’attribuzione può avvenire solamente dopo le determinazioni dei Livelli essenziali delle prestazioni. Entro un anno dall’ultima legge di bilancio.
Per il numero uno della Lega, Matteo Salvini, non ci sono affatto dubbi: ovvero che l’Autonomia tenderà ad aiutare l’intero Paese. Non solo: che a guadagnarci sono davvero tutti, in particolar modo i comuni del centro ed anche del sud. Lo stesso Silvio Berlusconi la pensa esattamente come lui: “Le Regioni avranno più risorse e più poteri con l’autonomia, per gestire i servizi essenziali per i cittadini, a partire naturalmente dalla sanità”. Il governatore della Calabria, Roberto Occhiuto, afferma: “Nessun pregiudizio sull’Autonomia differenziata. Però si garantiscano prima gli obblighi che la nostra Carta fondamentale pone in capo allo Stato in ordine alla definizione dei fabbisogni standard“.
Calderoli porta l’Autonomia in Cdm, non mancano le polemiche dall’opposizione
Dalle opposizioni, però, il clima è tutt’altro che di festa. In particolar modo per la scelta discutere il ddl prima che ci siano i Lep, di affidare la loro definizione al presidente del Consiglio. Non solo: anche quello di non consentire al Parlamento di partecipare alla definizione delle intese. Tanto è vero che sono arrivate anche le parole da parte del Dem, Francesco Boccia che rivela il suo pensiero: “L’articolo 8 conferma tutti i nostri sospetti.
Dall’applicazione del ddl ‘non derivano nuovi o maggiori oneri a carico della finanza pubblica” Non solo: ha continuato dicendo che si tratta della ennesima riprova che non hanno intenzione di investire un solo centesimo per cercare di ridurre le diseguaglianze”. Per Mara Carfagna di ‘Azione’ si tratta di uno schiaffo con tanto di presa in giro del Nord nei confronti del Sud.
