A sottolineare l’emergenza circa la presenza sempre più massiccia di lupi, è stato il ricercato del Cnr: ecco le sue parole.
Sale sempre di più l’emergenza che riguarda la presenza di lupi nel territorio italiano e in particolare sempre di più vicino alle zone abitate, in che fa crescere anche il grande pericolo per una persona di poterselo trovare davanti e non sapere proprio che cosa fare.
In particolare questo è quello che è accaduto per una parte della popolazione aretina che si è detta molto preoccupata per la presenza di questo animale vicino alle proprie case, ad essere state sbranate infatti sono state pecore nei giardini, mufloni all’interno dei parchi pubblici e ancora oche e nutrie. Insomma una situazione davvero incresciosa che ha fatto nascere anche un comitato di Emergenza Lupo.
Ad avere parlato in particolare di questa situazione è stato uno dei ricercatori del Cnr, ovvero Emiliano Mori, che ha proprio raccolto la preoccupazione degli abitati cercando anche di chiarire alcuni punti fondamentali di cui forse in pochi erano a conoscenza.
Continua a destare una grande preoccupazione la presenza di lupi nei pressi del centro abitato di Arezzo, un argomento davvero preoccupante che ha scatenato moltissimi abitati che hanno anche fatto nascere un vero e proprio comitato per potere combattere e gestire la situazione.
“Il lupo non è di per se pericoloso, ma è un grande carnivoro. Spesso viene ricordato che negli ultimi 200 anni non si sono registrati casi di attacchi all’uomo, ma non va dimenticato che fino a poco tempo fa è stato confinato in poche aree e non vicino a quelle urbanizzate. Gli ultimi dati ci dicono che ci sono almeno 3.300 lupi in Italia, un numero consistente. È un animale comunque da tenersi lontano, in prossimità dell’uomo di solito scappa, ma è un animale che può diventare più confidente” ha spiegato il ricercatore del Cnr e ancora: “Se la preda sta in città e non viene gestita, qui arriva anche il lupo e trova altre prede relativamente più semplici. Ci sono esempi in pianura Padana, ma anche nell’Aretino, di lupi che cacciano le nutrie. Quindi arrivano perché aumenta la densità delle prede, aumenta il cibo a loro disposizione anche per la presenza dei rifiuti lungo le strade, un fatto non secondario sicuramente.”
Quindi, il consiglio dello stesso esperto è quello di ridurre al minimo la fauna o comunque di imparare a gestirla magari evitando la presenza di cinghiali cosi vicino agli abitanti e poi gestire anche i rifiuti e proteggere gli animali domestici dentro le proprie case.