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Spettacolo

Fabio Volo e quella volta che rifiutò di affiancare Pippo Baudo a Sanremo

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Mauro Simoncelli

Speaker radiofonico, scrittore, veejay, attore, ma mai presentatore del Festival di Sanremo. Questo e molto altro è Fabio Volo che, in attesa del nuovo libro, si racconta a cuore aperto

La regista Michela Andreozzi ha riletto per il cinema il libro di Fabio Volo “Una gran voglia di vivere”, dal 5 febbraio su Prime Video. A interpretare la storia di una coppia che dopo anni di convivenza e un figlio attraversa tutte le fasi di una crisi, c’è lo stesso Volo, insieme a Vittoria Puccini.

Fabio Volo uno dei personaggi più popolari in Italia – Notizie.com – Ansa foto

Fabio Volo, pseudonimo di Fabio Luigi Bonetti, è un attore, scrittore, conduttore radiofonico, conduttore televisivo, sceneggiatore e doppiatore italiano presente nei vari campi dei media italiani, ha raggiunto la notorietà in radio e in televisione, per poi diventare conosciuto anche nel mondo del cinema e dell’editoria: nel 2011 i suoi romanzi sono arrivati a vendere oltre 5 milioni di copie nella sola Italia e sono stati tradotti anche in altre lingue.

I mille volti del Volo

Fabio Volo è uno dei personaggi italiani più noti nel mondo dello spettacolo. Da oltre 20 anni conduttore radiofonico su Radio Deejay “Il Volo del Mattino”, ha scritto una dozzina di libri che continuano a vendere come best seller milioni di copie in un momento abbastanza difficile per l’editoria in genere, libri dove sceglie di raccontarsi in prima persona o di raccontare ciò che vede, da alcuni di questi libri sono nate pellicole cinematografiche che lo hanno visto come attore protagonista. Proprio a fine settimana uscirà l’ultima sulla piattaforma di Prime Video dal titolo “Una gran voglia di vivere” dove in coppia con Vittoria Puccini racconterà il passare degli anni in una coppia felice almeno in apparenza “la storia di una coppia in crisi che decide di lasciarsi senza risentimenti durante un viaggio in camper in Norvegia”, racconta l’attore e non può non tornare alla mente la recente separazione più che serena dalla mamma dei due bambini di 9 e 7 anni avuti insieme. “Volevo dire che l’amore può esistere anche al di fuori della convivenza. Si trasforma. Insieme non sempre si esprime il meglio, c’è chi dà l’altro per scontato e chi invece non si arrende alla routine… e quando ci si lascia non è mai colpa di uno solo”, semplice e lineare come sempre. Ma a 50 anni Fabio resta ancora semplice e solare nel dare un giudizio al suo successo “Forse perché racconto storie semplici, di vita comune, in cui chiunque può riconoscersi. Lascio sempre al lettore lo spazio per identificarsi nei vari personaggi”.

Fabio Volo in una scena del film – Notizie.com Ansa foto

Quella volta che ha rinunciato a Sanremo

La radio resta la grande passione della vita. Ogni maledetta mattina è sempre lì in diretta a contatto con la gente, pura energia, come soltanto la magia della radio riesce a dare. “La radio è l’amore della mia vita. Ho rinunciato a film e tournée teatrali per non perdere la diretta del mattino. La mattina entro in studio facendo le scale due a due”, racconta Volo che spiega anche il perché del successo di un mezzo che si ascolta da soli, magari in macchina o mentre si lavora, “In Italia c’è una grande solitudine, specie dopo la pandemia. La convivenza forzata ha fatto esplodere tante coppie. Sui social c’è tanto intrattenimento, ma zero condivisione”. La radio regala più certezze, non ha la spada di Damocle degli ascolti che potrebbero interrompere il sogno a metà come per la televisione, ecco perché lo si vede poco dietro il piccolo schermo.

Fabio Volo mentre conduce il programma su Radio Deejay – Notizie.com

“Continuo a ricevere proposte, ma la tv richiede un impegno di 3-4 anni. Se un programma non fa ascolti, te lo chiudono senza complimenti. Meglio la radio”. Addirittura una volta ha rifiutato anche la proposta di condurre il Festival di Sanremo “Mi chiamò all’epoca Pippo Baudo, ma l’Ariston sarebbe stata la mia morte”, racconta Fabio facendosi più serio, “venivo da Mtv e da Italia 1, metà del pubblico si sarebbe domandato: “Ma chi è questo qui? Chi lo conosce?”. Poi con il mio modo di fare sguaiato avrei sicuramente fatto dei danni. Sanremo ha una liturgia molto precisa, è una sorta di messa cantata. Io sarei stato capace di dire: “Va’ quanto è brutta ‘sta canzone!”. No, no: ho fatto decisamente bene a rifiutare! Me la sarei rischiata tropp0″.

 

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Mauro Simoncelli