C’è grande attesa per il Gran giurì su Donzelli. E proprio in queste ultime ore è cambiato il nome del presidente. Ecco tutti i dettagli.
Lavori in corso alla Camera per il Gran giurì destinato ad esaminare le parole di Giovanni Donzelli su Pd e Cospito. Dopo la richiesta proprio da parte dei dem, sono iniziati tutti i lavori per formare questa commissione chiamata ad analizzare nel dettaglio quanto detto dal deputato di Fratelli d’Italia in Aula e prendere una decisione importante.
E, come riportato da Il Fatto Quotidiano, proprio alla vigilia della formazione della commissione è cambiato il presidente. La poltrona spetterebbe al vicepresidente della Camera. In questo caso, però, Fabio Rampelli non potrà assumere il ruolo perché di Fratelli d’Italia come Donzelli. Anche l’ipotesi Giorgio Mulè sembra essere tramontata visto che le sue critiche non sono piaciute a FdI. Quindi il nome in pole position in questo caso è quello di Sergio Costa.
Sarà quasi certamente Sergio Costa a presiedere il Gran Giurì. Il nome dell’ex ministro sembra essere condiviso da tutte le forze politiche e la scelta, quindi, dovrebbe cadere proprio su di lui. Per quanto riguarda il format, la commissione sarà composta da 3 o 5 elementi e dovrà rispettare gli equilibri tra maggioranza e opposizione oltre che naturalmente il tempo stabilito per terminare i suoi lavori.
Nelle prossime ore sapremo gli esponenti scelti ed anche le tempistiche per mettere la parola fine alla vicenda iniziata dopo le parole di Donzelli in Aula.
Come detto in precedenza, il Gran Giurì è stato richiesto dal Pd dopo le parole di Donzelli in Aula. L’esponente di Fratelli d’Italia durante il suo discorso ha accusato duramente i dem per la visita in carcere a Cospito e si è soffermato anche sui dialoghi con i mafiosi dell’anarchico a Sassari.
Un doppio passaggio che ha portato il Partito Democratico a chiedere l’applicazione dell’articolo 58 del regolamento della Camera perché si sono sentiti accusati di fatti che ledono l’onorabilità. Ed ora toccherà a questa commissione decidere dare ragione ai dem oppure chiudere il tutto come un semplice dibattito parlamentare.