Dopo l’annuncio di Microsoft della possibile integrazione di un software che simula la presenza umana, Google mette in campo la sua intelligenza artificiale, si chiamerà Google Sparrow
Negli ultimi mesi si è fatto un gran parlare sui media degli usi e delle funzionalità del chatbot conversazionale, innescando un nuovo dibattito sul ruolo dell’intelligenza artificiale nel futuro del lavoro. Lo spauracchio di vedere soppiantata la figura umana rispetto a un qual cosa di artificioso non lascia del tutto tranquilli. Tuttavia, il software creato da Microsoft è ancora agli albori per margini di sviluppo e applicazioni e il reale impiego è molto al di là da venire.
Con ChatGPT, s’intende un sistema chatbot gratuito, cioè una chat di intelligenza artificiale che è stata addestrata e progettata per simulare conversazioni tra esseri umani, sia in forma scritta che attraverso comandi vocali.
ChatGPT è stato uno degli argomenti più chiacchierati degli ultimi mesi, con milioni di utenti particolarmente interessati a testare le funzionalità di questo bot estremamente intelligente, in grado di fornire risposte abbastanza accurate e supporto in diversi ambiti. E’ chiaro, però, che il rilascio al pubblico di questo bot non poteva passare inosservato agli occhi di chi possiede già tutti i requisiti necessari per creare un degno avversario. E’ il caso di Google, che ha dato vita a Google Sparrow. Che la strada sia tracciata oramai è fuori di dubbio, il futuro ci riserverà sempre più l’assistenza di queste IA e Microsoft questo lo sa, avendo finanziato lo strumento di OpenAI a più riprese, con un investimento di 10 miliardi di dollari totali fino ad ora, su un valore totale del progetto pari a circa il triplo. Il nuovo investimento fornirà a OpenAI le risorse di capitale per continuare a migliorare ChatGPT e rafforzerà ulteriormente la posizione di Microsoft nello spazio dell’IA generativa, ma anche per aiutare il suo motore di ricerca Bing a competere finalmente con Google.
Per questo non poteva non arrivare la risposta di un colosso come Google. Il segnale era arrivato immediato quando, alcuni giorni fa, il colosso del web aveva richiamato in prima linea addirittura i due fondatori del motore di ricerca più utilizzato al mondo, Sergey Brin e Larry Page, per combattere il pericolo ormai concreto di Chat GPT. Ed ecco che subito dopo arriva l’annuncio di compare Google Sparrow, il diretto concorrente di ChatGPT, che comunque era stato già rilasciato nel 2020, ma passato sotto silenzio perché, molto probabilmente, i tempi non erano ancora maturi per una novità così decisiva.
I due storici fondatori si sono affidati a DeepMind, società di IA a capo di Alphabet, sempre di proprietà proprio di Google, per creare un bot nettamente migliore di ChatGPT, in grado di offrire risposte ancora più dettagliate e, soprattutto, essere costantemente aggiornato con le ultime notizie e approfondimenti. Infatti, uno dei limiti emers di ChatGPT riguarda il suo database, aggiornato solamente al 2021, e l’incapacità di potersi connettere a internet per offrire agli utenti risposte più al passo con i tempi. Google Sparrow cercherebbe di risolvere queste lacune attingendo all’enorme serbatoio del motore di ricerca e a un più grande database di partenza. Di certo Google ha lanciato un messaggio chiaro ai suoi competitor: sull’intelligenza artificiale si giocherà il futuro e il colosso di Mountain View è pronto a mettere in tavola le sue carte.