Andrea Cecchini, portavoce di Italia Celere, sindacato di Polizia: “Durante il regime ordinario Cospito ha commesso reati. Le violenze hanno uno scopo: intimorire cittadini e Stato”
A Milano è stato organizzato un nuovo corteo (non annunciato) dagli anarchici, per protestare contro il regime 41 bis inflitto ad Alfredo Cospito. Durante il corteo si sono registrati lanci di fumogeni contro polizia e forze dell’ordine. Anche nella capitale si vivrà un’altra giornata all’insegna delle proteste e della tensione. Da parte dei sindacati di Polizia è arrivata la forte presa di posizione, contro le richieste dei gruppi anarchici di eliminare il regime di carcere duro nei confronti di Cospito. “Non può tornare nel regime ordinario”, dichiara in esclusiva a Notizie.com Andrea Cecchini, portavoce di Italia Celere, il sindacato delle forze di Polizia, “ha già commesso dei reati quando si trovava in quella situazione. Le violenze dei suoi seguaci hanno un solo scopo: intimorire lo Stato”.
Cecchini, i gruppi anarchici chiedono l’abolizione del regime di carcere duro per Cospito.
“Il regime 41 Bis è il motivo delle violenze degli anarchici. Il 41 Bis è il carcere duro, nel quale si trova Alfredo Cospito, che è un anarchico insurrezionalista e terrorista. Sta facendo lo sciopero della fame per ricattare lo Stato italiano affinchè venga meno questa decisione. In questo è spalleggiato da personaggi legati alle Mafie, con cui ha interloquito nei mesi passati.”
Cosa è successo quando Cospito non si trovava in regime di 41 Bis?
“Durante il regime di carcere ordinario Alfredo Cospito ha commesso dei reati, ferendo poliziotti, che ha mandato in ospedale, ferendoli durante i colloqui con i parenti. Questo è inaudito”.
Cospito sta continuando lo sciopero della fame da oltre 100 giorni
“Il suo è un ricatto e rappresenta una minaccia per il Paese. Cospito è un personaggio molto pericoloso, un terrorista e non può rimanere nel regime ordinario perchè ha già dimostrato di essere una persona molto pericolosa. Durante il regime ordinario lui, insieme ad altri mafiosi, continuava a pontificare e a gestire le proprie truppe da dentro il carcere. Quelli che sono fuori rispondono con violenze, attacchi terroristici, razzie, devastazione e saccheggi, che hanno l’unico scopo di creare il terrore e mettere più paura allo Stato”.
Cosa vorrebbe dire per la Polizia penitenziaria, il ritorno di Cospito al regime ordinario?
“Si sta perpetrando un attacco durissimo allo Stato e alle istituzioni. La nostra preoccupazione più grande è rivolta alle persone che lavorano in carcere, a contatto con questi personaggi, che in regime ordinario sono pericolosi. Si trovano a vivere situazioni surreali: non possono fare il loro dovere e sono costretti a subire”.
Oggi sono previste nuove manifestazioni in Italia: da Milano a Roma
“Una violenza nei confronti dello Stato. Non possiamo permettere che le forze dell’ordine siano ammortizzatori sociali in una situazione in cui è lo Stato che deve dimostrare di essere più forte dei ricatti e delle violenze di criminale efferati”.