Un brevetto, depositato nel 2019 dal marchio Tesla, prevede due laser tarati per individuare ed eliminare lo sporco sul parabrezza, ecco la rivoluzione del tergicristallo
Negli ultimi anni, i passi in avanti dal punto di vista tecnologico a bordo della nostra auto hanno permesso di soppiantare diverse funzioni che prima erano totalmente analogiche. Un esempio su tutti, la vecchia e cara manopola per alzare o abbassare i finestrini. Oggi ci sono pulsanti, tasti a sfioramento fino addirittura a comandi vocali per azionare un determinato dispositivo.
Il tergicristallo è un dispositivo rimasto pressoché uguale dal 1905, anno in cui Mary Anderson, allevatrice di bestiame dell’Alabama, brevetta un braccio esterno ad azionamento manuale per detergere il parabrezza da sporco e pioggia. Prima di allora, gli automobilisti erano costretti a fermarsi e pulirlo a mano. Adottati poi dall’industria automobilistica che li collega all’impianto elettrico, da un’idea di Robert Kearns, nel 1969 si arricchiscono dell’intermittenza.
I tergicristalli sono un componente essenziale per gli automobilisti, soprattutto d’autunno e inverno, ma oramai in qualsiasi stagione più o meno all’improvviso possono diventare indispensabili per evitare che la pioggia impedisca al conducente di vedere ciò che si para di fronte a lui. Uno di quei componenti indispensabili per la sicurezza del viaggiare in automobile, ma che oramai non notiamo neanche più e quindi non pensiamo a quanto siano importanti. Le spazzole sempre morbide per non rigare il vetro, sempre pulite per spazzare l’acqua più rapidamente e meglio mentre piove, e sempre integre per non lasciare quelle antiestetiche e pericolose righe di bagnato mentre si muovono. Ma la grande novità è che alcune rinomate aziende vogliono cambiarli, facendoli addirittura sparire del tutto dall’equipaggiamento delle vetture: Ferrari e Tesla su tutte.
Era il 2019 quando Tesla presentò il cosiddetto “tergicristallo laser”, qualche tempo dopo, e siamo nel 2022, presso lo United States Patent and Trademark Office, l’organismo amministrativo incaricato di rilasciare i brevetti e i marchi depositati negli Stati Uniti d’America, fu accettato tale brevetto. Il suo funzionamento richiede l’ausilio di un gruppo ottico laser installato sul cofano di un’auto. Pare essere capace di irradiare l’intero parabrezza e di riconoscere eventuali elementi esterni posati sul vetro. In caso accada, i raggi laser fanno sì che tali ostacoli vengano rimossi.
“Si tratta di un sistema di pulizia che include un gruppo ottico in grado di emettere un raggio laser per irradiare una precisa zona del vetro del veicolo, dotato di circuiti di rilevamento e controllo che riconoscono lo sporco accumulato. Il circuito calibra una serie di parametri associati al raggio e ne controlla il livello di esposizione sullo sporco accumulato, gestendo la pulsazione del laser in modo da limitare la penetrazione a una profondità inferiore allo spessore del vetro e rimuovere così soltanto lo sporco accumulato”, questa la nota ufficiale che spiega a grandi linee il funzionamento del nuovo congegno.
Potrebbe ancora passare del tempo prima di vedere le sue prime applicazioni sulle vetture di Elon Musk, ma nel frattempo altre case automobilistiche si sono interessate alla rivoluzionaria idea. Di recente, anche la Ferrari ha cominciato a lavorare su un progetto simile, quantomeno per cercare di scovare un metodo alternativo per quanto concerne i tergicristalli. Anche perché, per la visione tecnica del cavallino rampante, l’aerodinamica dei bolidi stradali di Maranello viene disturbata proprio dalle fantomatiche spazzole.