Marco Columbro si racconta al ‘Corriere della Sera’: “Mi piacerebbe tornare in televisione con una bella fiction o al teatro con la Pantera rosa”.
Marco Columbro è sicuramente uno dei volto più noti della televisione italiana. E l’ex conduttore di Mediaset al Corriere della Sera si racconta soffermandosi anche su molti aneddoti come il rapporto con Silvio Berlusconi.
“L’ho incontrato ad un provino per Five – dice Columbro al quotidiano italiano – lui voleva un personaggio diverso, ma alla fine la mia improvvisazione lo ha convinto”. Un rapporto che con il passare del tempo è diventato sempre più stretto: “Una sera sì e tre no mi invitava ad Arcore e mi chiedeva di portare la cassetta con il registrato di Five per farla vedere ai figli, cuoca, giardiniere e altre persone. Era la sua indagine di mercato casalinga“.
Ma c’è un aneddoto che in pochi sanno. “Io per dieci giorni avevo fatto un digiuno a Udine per purificare il corpo – sottolinea Columbro al quotidiano – un giorno mi rivide magro come un chiodo e gli spiegai il motivo. Lui mi diede retta e perse 11 chili“.
Il malore
La carriera di Columbro ha avuto un brusco stop dopo il malore. “In quel periodo stavo girando Ugo – ricorda il presentatore – furono mesi di arrabbiature e la pressione mi salì alle stelle. Avevo dei mal di testa fortissimi, ma pensavo ad una sinusite. A Biella mi sentii male: feci in tempo a sdraiarmi sul letto e poi mi sono svegliato direttamente il 24 dicembre“.
Un periodo che gli ha permesso di scoprire l’amore dei suoi fan: “Ricevetti due sacchi di lettere e telegrammi. Un condominio mi scrisse che si riunivano per pregare per me. Era la prova del fatto che con il mio lavoro avevo toccato il loro cuore“.
Marco Columbro e il futuro
Per il momento Columbro è impegnato su Business24 e presto uscirà un libro sui suoi 40 anni di ricerca spirituale. Ma il sogno di ritornare in televisione è ancora vivo: “Mi piacerebbe girare una bella fiction magari da coprotagonista. E in teatro vorrei prendere parte alla Pantera rosa. Secondo me potrei dare molto all’ispettore Clouseau“.