Secondo un recente studio, nel 2022 sono diminuiti ancora gli sportelli bancari a disposizione dei clienti in tutta Italia, una tendenza che non ha riscontri in Europa
Nel 2022 le banche hanno chiuso 554 sportelli sul territorio nazionale, un’ulteriore contrazione del 2,6% rispetto al 2021. L’ultimo aggiornamento dell‘Osservatorio sulla desertificazione bancaria di First Cisl, che elabora i dati resi disponibili dalla fine dello scorso da Bankitalia e Istat, disegna un quadro davvero preoccupante.
Anche il rapporto tra popolazione e numero di sportelli sta diminuendo in maniera più o meno uniforme in tutto il paese. Le regioni più colpite sono comunque Lombardia, Lazio, Molise e Friuli Venezia Giulia. Inoltre le banche stanno sparendo da intere regioni, con il 71% dei comuni in Calabria privi di sportelli.
Per una buona fetta della popolazione italiana recarsi in banca presso la propria filiale di fiducia, sta diventando sempre più complicato se non un vero e proprio lusso. Questo a causa delle continue dismissioni di filiali che gli istituti bancari stanno irrimediabilmente mettendo in atto su tutto il territorio nazionale da un paio di anni a questa parte, soprattutto dopo il lockdown e tutte le misure restrittive susseguenti, che impedivano di fatto comunque il contatto in filiale tra cliente e istituto. Nel 2022 le banche hanno chiuso 554 sportelli sul territorio nazionale, un’ulteriore contrazione del 2,6% rispetto al 2021. Aumenta così in parallelo il numero di persone che non hanno accesso ad una filiale nel comune di residenza: sono oltre 4 milioni, quasi 250mila in più di un anno fa. Numeri destinati a crescere, perché circa di 6 milioni di italiani sono residenti in comuni nei quali è rimasto un solo sportello, e a breve rischieranno di trovarsi nella stessa condizione.
Le banche stanno sparendo da intere regioni, in Molise ad esempio i comuni privi di sportello sono ormai l’82%, in Calabria il 71%. In Piemonte, Valle D’Aosta, Liguria, Abruzzo e Campania il dato è superiore al 50%. La media nazionale così è del 39,9%. Un dato davvero allarmante secondo il parere del segretario generale di First Cisl Riccardo Colombani: “Continuare a ridurre la presenza sui territori significa muoversi in direzione opposta agli obiettivi del Pnrr, che punta invece a chiudere il gap di sviluppo tra le diverse aree del Paese. Il progetto Polis, con cui Poste Italiane investirà 1,2 miliardi di euro, punta ad avvicinare i servizi della pubblica amministrazione ai cittadini integrando la rete fisica degli sportelli con il canale digitale. Si tratta”, sottolinea ancora Colombani, “di un’iniziativa che rappresenta una grande possibilità di sviluppo per le piccole comunità e le aree interne, destinate altrimenti alla marginalizzazione“.