Lyudmila Putina, ex moglie del presidente russo Vladimir Putin. Una vita tra viaggi e lusso (e senza nessuna sanzione inflitta nei suoi confronti)
In questi ultimi mesi si è parlato anche di lei. Ovvero l’ex moglie del presidente russo, Vladimir Putin. Si tratta di Lyudmila Putina che, in questo momento, è legata sentimentalmente ad Artur Otscheretny. Lo stesso che è di 20 anni più giovane. Una vita che, in questo momento, è fatta di lussi e viaggi in tutta Europa. E, cosa non più importante, senza alcun tipo di sanzione inflitta nei suoi confronti. Questo è quello che fa sapere il quotidiano tedesco ‘Bild‘. Ricerche che sono state effettuate direttamente dall’attivista Maria Pevchikh, ovvero una delle collaboratrici del dissidente russo Alex Navalny.
Lo stesso giornale ha stilato una lista di proprietà di lusso della coppia. Ed a quanto pare si trattano piuttosto bene visto che si parla di: appartamenti e ville milionarie a Biarritz, Davos e Marbella. Tutti a nome di Otscheretny. In molti sospettano che l’uomo possa averlo ricevuti proprio dall’ex moglie di Putin. Motivo? Proprio per evitare di andare incontro a possibili sanzioni da parte dell’Unione Europea e non solo. Per il momento, però, il suo nome figura solamente nella lista delle persone cattive stilate dal regno Unito. Ed è proprio per questo motivo che, il quotidiano tedesco, pochi mesi fa aveva fatto un vero e proprio appello: “Congelate immediatamente le proprietà della famiglia Otscheretny e indagate sull’origine del denaro!“.
Le polemiche sono continuate. Soprattutto grazie ad un tweet pubblicato direttamente dal capo dell’unità investigativa del gruppo fondato da Navalny, Maria Pevchikh. La stessa che ha scritto: “Putin ha arrangiato una dote multimilionaria per l’ex moglie”. Adesso sono in molti a domandarsi sulle proprietà in Europa. Targate Lyudmila Ocheretnaya (ex Putina) ed il marito Artur Ocheretny.
Si continua ad indagare su alcune proprietà di lusso intestate ad Ocheretny in Spagna, Svizzera e Francia, come una villa da 5,3 milioni di euro a Biarritz e un appartamento da 3,7 milioni di dollari a Davos. L’appello è quello di includere, anche i loro nomi, nella lista dei sanzionati. Un appello fatto direttamente ai governi di Francia, Svizzera e Spagna. Non solo anche quello di congelare le proprietà che posseggono e di indagare sulle origini dei loro fondi. Le indagini vanno avanti.