Ruper Grint ha voluto parlare del disagio provato durante gli undici anni passato ad interpretare Ron Weasley nella saga di Harry Potter.
Nonostante fosse indubbiamente una sicurezza sul piano prettamente commerciale, le gestione economico-organizzativa della saga cinematografica di Harry Potter ha sicuramente rappresentato un’ardua sfida per i produttori esecutivi. A partire semplicemente dal casting di un’universo così delicato e variegato, i registi e gli sceneggiatori della saga hanno compiuto sostanzialmente un miracolo, confezionando quella che per molti rimarrà per sempre la saga del proprio cuore, a prescindere da eventuali analisi critiche.
Rupert Grint, celebre interprete di Ron Weasley, ha recentemente parlato dell’esperienza maturata in più di dieci anni di riprese, che hanno messo a dura prova la mente degli attori coinvolti dal primo all’ultimo film.
Personaggio o interpretete, un confine sottile
E’ indubbio che interpretare lo stesso personaggio dagli undici ai ventidue anni, sia complesso e profondamente alienante, in particolare per una psicologia in fase di formazione e l’attore inglese ne ha voluto manifestare i disagi: “Nei film, ci siamo fusi in uno. Alla fine, stavo interpretando me stesso. Le linee erano sfocate. A volte rispondevo alle persone che mi chiamavano ‘Ron’, mi scordavo che non era il mio vero nome. Le riprese duravano quasi tutto l’anno e passavamo il resto del tempo a promuoverli”. Difatti, se analizzato a livello puramente psicologico, il percorso dei tre protagonisti della saga dev’essere stato piuttosto disorientate, proprio a causa di un continuo calarsi nei panni di un personaggio immaginario a cui devi dare una forma, ma dal quale verrai inevitabilmente influenzato.
Grint ha poi proseguito: “Volevo solo una pausa per riflettere su tutto quello che stava accadendo… È stata un’esperienza extra-corporea per un po’ di tempo, ma penso che abbiamo messo fine al franchise nel momento più opportuno. Se avessimo continuato probabilmente sarebbe peggiorato”. In realtà, un ritorno nell’universo di Harry Potter sarebbe stato recentemente ipotizzato proprio dall’attore inglese: “Se le tempistiche fossero giuste e anche gli altri decidessero di tornare a bordo, non vedo perchè non tornare in un altro film della saga. Sarei il primo a voler rivisitare quel mondo. Si tratta di uno dei personaggi più importanti della mia vita. Sono cresciuto con lui e siamo quasi diventati la stessa persona. Mi sento molto protettivo e geloso di Ron”. Oramai da anni i fan chiedono con una certa insistenza una prosecuzione di quelle splendide parabole narrative concluse con Harry Potter e i Doni della morte – Parte 1 e chissà che Warner Bros e J.K Rowling non decidano di accontentarli.