Il mondo è entrato in una fase diversa per quanto riguarda il coronavirus e le Big Pharma iniziano ad avere qualche preoccupazione. Ecco il motivo.
Dopo due anni di un numero di casi importanti e di ospedali sotto pressione, tutto il mondo in questo momento sta attraversando una nuova fase del Covid. Il virus non è sparito, ma non fa più paura e ci conviviamo. Una situazione che inizia a preoccupare molto le Big Pharma, cioè tutte le grandi aziende farmaceutiche che negli ultimi mesi hanno visto il proprio fatturato aumentare proprio per i farmaci e i vaccini contro il coronavirus.
Ora la situazione è completamente cambiata e, come riportato dall’Agi, il business che negli ultimi due anni ha favorito le Big Pharma ora si sta sgonfiando. Questo significa che gli introiti saranno inferiori e quindi le aziende farmaceutiche sono al lavoro per trovare altre soluzioni e quindi ricorrere ai ripari.
Le previsioni delle aziende
A confermare l’ipotesi precedente sono le previsioni delle stesse aziende farmaceutiche. Pfizer, per esempio, prevede un forte calo delle vendite annuali nel 2023. Lo scorso anno il colosso americano è riuscito a raggiungere dei ricavi pari a 100,3 miliardi di dollari mentre a dicembre la cifra non dovrebbe superare i 73 miliardi.
“Nel 2022 abbiamo venduti a prezzi da pandemia più cicli di trattamento di quanti alla fine ne sono stati utilizzati – ha spiegato Bourla, ad dell’azienda – e questo ha portato ad una creazione di scorte che prevediamo venga assorbita nella seconda metà dell’anno. In quel periodo prevediamo per esempio di vedere il Paxlovid attraverso i canali privati a prezzi commerciali“. Questo significa che la situazione è pronta a tornare alla normalità e le vendite saranno fatte tramite il mercato privato.
Le Big Pharma pronte a tornare alla normalità
Dopo due anni di ricavi da record, le Big Pharma sono pronte a tornare alla normalità. Questo 2023 rappresenta sicuramente un anno di transizione e le aziende sono al lavoro per dare vita a nuovi prodotti da mettere sul mercato. Ma il Covid non porterà ai colossi farmaceutiche entrate importanti e, come succede per tutti gli altri farmaci, anche i medicinali del coronavirus faranno parte del mercato privato e non più di quello governativo.