Spunta una ripresa, fatta da una delle abitazioni che affacciano su Piazza Mancini, in cui si vede un momento dell’aggressione da parte dei tifosi serbi nei confronti di quelli giallorossi, che provano a organizzarsi per una controffensiva.
Continua a far discutere l’imboscata notturna, studiata e preparata, che sta ricevendo condanne anche dallo stesso mondo ultras, da parte di un gruppo di tifosi organizzati della Stella Rossa, nei confronti dei Fedayn della Roma, (il secondo gruppo più antico della Curva Sud) dopo la partita dei giallorossi contro l’Empoli. Nel corso del raid, avvenuto nei pressi di Piazza Mancini, è stato sottratto un borsone contenente gli storici striscioni che campeggiano dal 1972 su una delle vetrate del settore destinato al tifo più caldo dell’Olimpico durante le partite del club capitolino.
Sui social sono circolati dei video riguardo l’accaduto, un agguato premeditato che gli ultras della Stella Rossa hanno commentato così sui social network: “La Stella Rossa ieri sera ha attaccato gli ultras della Roma e ha preso le bandiere del gruppo Fedayn. 30-40 supporter della Stella Rossa di Belgrado hanno attaccato 50-60 romanisti. Per due o tre volte i romanisti hanno corso e sono stati rimontati e accerchiati, abbiamo raggiunto i Fedayn e preso tanti striscioni“.
In un video girato dalla finestra di uno dei palazzi che affaccia su Piazza Mancini, si vedono i tifosi della Stella Rossa fuggire vestiti di nero e armati di manganello. Poco distante, poi, ci sono i dirimpettai giallorossi che si radunano per cercare una controffensiva: “Daje regà, ammazziamoli”, grida uno di loro. Tanti i messaggi di sostegno nei confronti dei sostenitori della Roma da parte del resto del mondo ultras.
Tra questi anche quelli interisti della Curva Nord Milano, che hanno diramato al riguardo un comunicato: “Un agguato compiuto da molti a danno di pochi, giocando sull’imprevedibilità assoluta di un gesto in assenza di uno scontro diretto. Ci sembra doveroso condannare questa deriva dei comportamenti ultras senza senso e che può pericolosamente spostare gli equilibri delle dinamiche legate alla rivalità, in un campo che non ci appartiene con regole prive di valori come Onore e Lealtà. Ci auguriamo che questo precedente non stimoli emulazioni che, lo ripetiamo, col mondo ultras nel quale siamo cresciuti non ha niente a che fare”.