Il direttore del Corriere dello Sport risponde all’ex attaccante che lo aveva attacco durante la puntata di Bobo Tv. Il motivo della discussione è il tecnico della Roma José Mourinho, esaltato per i suoi successi dal giornalista e preso di mira per il suo modo di allenare dal barese.
Ogni volta c’è un destinatario diverso, ma la procedura è più o meno sempre la stessa. Antonio Cassano attacca qualcuno con il suo solito modo “sobrio e pacato”, tutti lo riprendono e il nome della trasmissione Bobo Tv continua ad acquisire popolarità. Questa volta nel mirino dell’ex calciatore ci è finito il direttore del Corriere dello Sport, Ivan Zazzaroni, colpevole a giudizio di “Fantantonio” di difendere José Mourinho: “Io – aveva detto Cassano – Ivan Zazzaroni lo conosco dal 1999: è amico di Mourinho e anche lui va dietro alle ca**ate che Mourinho dice e continua a difenderlo. Mourinho deve fare la prima cosa: prendere il primo aereo e andarsene. Zazzaroni, mi hai rotto il ca**o che continui a tirare la volata a Mourinho: ma per quale motivo? Se hai un valido motivo va bene: ma Mourinho non è mai stato un grandissimo allenatore, è stato uno dei primi comunicatori“.
Parole alle quali Zazzaroni ha replicato con un editoriale intitolato “Anto’, vacci tu”, sul Corriere dello Sport, di cui riportiamo un estratto: “L’incipit dell’“aggressione verbale” (suvvia, mi ha trattato con le pinze: ha detto cazzo una volta sola) avrebbe dovuto dissuadermi da rispondergli: «Ivan Zazzaroni lo conosco dal 1999», ha ricordato, ed è il suo modo di dire che mi vuole bene. Ma la Bobo Tv è la Bobo Tv e bisogna andare in cu… bo anche agli amici per farsi riprendere da siti e affini, altrimenti chi li caga, sempre a proposito di coprofilia: ci si deve accontentare di qualche decina di migliaia di onanisti. Vieri è il più furbo della banda, un Mangiafuoco che in poltrona regolarmente sponsorizzata sogghigna agitando i burattini della provocazione“.
Zazzaroni replica a Cassano
Nel corso del lungo editoriale poi Zazzaroni aggiunge: “Vengo al punto: per Cassano Mou non sa allenare e io lo difenderei per amicizia. Se fossi suo amico ne sarei orgoglioso: per me rappresenta il punto più alto della panchineria mondiale e della genialità tout court. Non sapendo allenare, a voler dare ragione a Cassano, José sfiora infatti la genialità, avendo vinto tutto e ovunque. Mentre i dirigenti di Porto, Real, Inter, Chelsea, United, Tottenham e i Friedkin sono una massa di coglioni che si affidano a uno scarso. E lo strapagano pure. I disastri che sta combinando a Roma, poi, si chiamano un trofeo internazionale riportato dopo 61 anni e un posto prezioso dopo 21 partite su 38. Con la sesta squadra, per qualità“.
E ancora: “Difendo Mou per simpatia e amicizia, di questo mi accusa. Sbagliato: ne ammiro e rispetto la grandezza, la professionalità e le capacità anche nei momenti difficili, così come ho fatto per anni con Baggio, Mancini, Capello, Ancelotti, Allegri e Mihajlovic, le mie fedi. Del resto proprio alla Bobo Tv la simpatia, anzi sua sorella l’antipatia, è all’origine di attacchi di una volgarità intollerabile, da social, a Allegri. O sbaglio? O forse Antonio si è sentito chiamato in causa per i guai di Zaniolo che ormai molti trattano come Balotelli – personaggio che si gode la sua paradossale indipendenza giocando sui campi di mezza Europa, non in tv – mentre Nico è avviato a ripetere proprio le imprese del maestro Fantantonio, purtroppo senza avere un minimo del suo talento e della sua simpatia“.