La finale di football americano della National Football League è l’evento sportivo più atteso e seguito al mondo dove la partita molte volte conta anche meno dell’evento
Il Super Bowl non è una semplice partita di football americano, è la finale stagionale della NFL. Sin dalla prima edizione ha saputo inserirsi nel solco della tradizione sportiva americana dove la sfida secca per assegnare un titolo in campo neutro è sempre stata vissuta come una serata speciale dai mille risvolti e non solo, perché assegna il trofeo alla squadra di football americano più forte del mondo.
La notte italiana tra il 12 e il 13 febbraio prossimo, a Glendale in Arizona, alle ore 00:30, il classico e puntualissimo kick-off darà il via alla 57esima edizione del Super Bowl che metterà in palio non solo il Vince Lombardi Trophy, ma soprattutto la gloria infinita di laurearsi Campioni del Mondo di Football americano per la NF. Saranno I Kansas City Chiefs e i Philadelphia Eagles a sfidarsi per riuscire ad alzare il trofeo.
Il Super Bowl è l’evento sportivo e televisivo più importante e seguito negli Stati Uniti. Con il tempo la sua fama si è estesa anche al di fuori dei confini nazionali attirando la curiosità di milioni di persone nel mondo, anche di quelle che non sono molto interessate allo sport del Football Americano, diventando un vero e proprio fenomeno di costume e mediatico. Tecnicamente il Super Bowl è la finalissima del campionato di football americano dove le due migliori, tra le 16 squadre partecipanti a una regular season e sopravvissute a dei turni di playoff, si contendono il titolo di Campioni del mondo della National Football League, ma in pratica il Super Bowl è molto di più. Nel corso delle cinquantasette edizioni è diventato l’evento più seguito non solo negli Stati Uniti, ma oramai anche in ogni parte del mondo. La prima edizione si giocò nel 1967 al Rose Bowl di Pasadena in California e mise di fronte i Kansas City Chiefs contro i Green Bay Packers e leggenda narra che il nome Super Bowl derivi da Lamar Hunt, proprietario proprio dei Kansas City Chiefs, che propose di usare il termine Super Bowl perché i suoi figli amavano giocare con una pallina rimbalzante chiamata appunto Super Ball. I media della città amarono questo nome che entrò presto nel lessico comune.
La partita sarà l’evento clou sicuramente per i tifosi delle due squadre finalisti e degli appassionati, ma il Super Bowl è molto di più e la partita sarà solo una parte di uno spettacolo ben più ampio che mescola perfettamente la parte sportiva alla cultura tipicamente americana dove tutto deve essere spettacolo e show business. Negli Stati Uniti, infatti, nel weekend della finale tutto si ferma e tutto viene finalizzato al Super Bowl, tanto da diventare nel corso degli anni una sorta di festività nazionale non ufficiale dove la gente per tutto il Paese si ritrova in case, piazze, bar o ristoranti per assistere all’evento, cosa che anno dopo anno si sta mutuando in tanti paesi soprattutto europei, Italia compresa.
E’ l’evento al quale nessuno vuole mancare anche solo per apparire e farsi notare, magari sui social o in diretta tv. Un “commercial” può arrivare a costare 5 milioni di dollari per soli 30 secondi di durata con una raccolta totale durante l’evento, stimata da Forbes, di circa 480 milioni di dollari e in continua crescita. E non c’è star musicale che non aspiri a esibirsi nel famigerato Half Time show, letteralmente lo “spettacolo di metà tempo”, dove spesso lo stesso show ha registrato picchi di audience più elevati dell’incontro stesso. Durante questa esibizione, vera e propria esaltazione della cultura pop, si sono esibite negli anni le più grandi star musicali del mondo in circa 20 minuti di spettacolo vissuto tutto in un fiato. La stessa partita diventa un tassello di un puzzle molto più vasto fatto di un pre-match, di un cerimoniale iniziale e intrattenimento messo in scena nella piena esaltazione della cultura americana.