Olga Zenkova, un’inviata di guerra russa embedded, sarebbe stata aggredita e violentata a Melitopol, nella regione di Zaporizhzhia, lo scorso 17 gennaio, da truppe cecene
Una giornalista russa ha denunciato di essere stata stuprata dal nipote di Kadyrov, Hasan Ibragimov, membro del famigerato “Battaglione Akhmat” di soldati ceceni, mentre si trovava in Ucraina. La sua denuncia però non ha portato a risultati eclatanti, complice il silenzio del Cremlino sulla vicenda.
Olga Zenkova è nata a Ekaterinburg il 21 luglio 1983, è una nota conduttrice televisiva e dipendente del canale NTV. Negli ultimi mesi l’Ucraina l’ha sanzionata, con l’accusa di essere una propagandista russa.
Purtroppo abbiamo imparato a conoscere più volte nella nostra storia l’orrore della guerra che non risparmia nessuno nel suo infuriare e uomini, donne, bambini, anziani pagano pesantemente sulla loro pelle le atrocità e la malvagità dell’essere umano. Anche quello che sta accadendo in Ucraina da oramai più di un anno fa registrare, giorno dopo giorno, episodi davvero drammatici e cruenti. Anche chi è deputato a raccontare quello che sta accadendo nei luoghi di guerra non è al riparo da queste atrocità e l’ultimo esempio raccontato da una giornalista russa al seguito dell’esercito di Putin è lì a testimoniarlo.
Olga Zenkova, nota inviata di guerra russa per conto dell’emittente televisiva NTV, sarebbe stata aggredita a Melitopol, nella regione di Zaporizhzhia, nello scorso mese di gennaio. Secondo il racconto delle due vittime, mentre la reporter si trovava a pranzo in un ristorante insieme al cameraman Artyom Jepifanov, uno squadrone di ceceni in divisa militare, tra cui ci sarebbe stato anche il nipote di Kadyrov, ha fatto irruzione. L’uomo è stato picchiato e ha riportato diverse ferite, mentre la donna è stata violentata più volte, come registrato anche dall’ospedale della città ucraina.
A quanto viene riportato da chi sta cercando di raccontare l’inferno della guerra tra Russia e Ucraina, non sarebbe neanche il primo caso secondo il quale il famigerato battaglione akhmat, composto da soldati ceceni, si renda protagonista di aggressioni violente a persone civili. Alla fine di dicembre i soldati dello stesso battaglione hanno picchiato un giovane in un ristorante di Simferopol, in Crimea, che cercava semplicemente di difendere la sua ragazza, con una dinamica molto simile all’aggressione che ha portato alla violenza sulla giornalista russa. E come se lo stupro di gruppo non fosse già abbastanza grave, Olga Tsenkova non ha ricevuto alcun aiuto in seguito. Nei giorni successivi lei e la sua emittente hanno chiesto al comando militare e alle forze dell’ordine di Melitopol occupata di indagare sul caso. Ma spesso tali crimini vengono insabbiati e gli autori se la cavano. Non ha aiutato Olga nemmeno il fatto che viaggiasse per conto della propaganda russa.