Il regista, sceneggiatore e scrittore racconta in esclusiva ai microfoni di Notizie.com il suo punto di vista sul momento della squadra biancoceleste, reduce dall’ennesima delusione in questo campionato dopo il pareggio in trasferta contro il Verona
Ennesima delusione stagionale per la Lazio di Maurizio Sarri, che partendo da una situazione di vantaggio non riesce a capitalizzare e viene recuperata dal Verona. Sarebbe potuta essere una trasferta da tre punti (sopra il cielo…), ma alla fine si è dovuta accontentare di uno solo. Per commentare la partita e il momento biancoceleste, abbiamo contatto in esclusiva il regista, sceneggiatore e scrittore Federico Moccia, grande tifoso laziale, che ha analizzato la partita al Bentegodi: “Questa Lazio da una parte mi diverte, dall’altra mi fa innervosire. Mi diverte perché non sai mai cosa accade. Solo quando vedi la squadra in campo, allora nei primi 10 minuti capisci che tipo di partita potrai intravedere. Mi ricordo quella che è scesa in campo in casa dell’Atalanta, forse la più bella di tutte. E quella che ha giocato con il Milan, leggera e divertente. Quella di ieri, invece, così come quella con la Sampdoria o peggio ancora con il Lecce, era contratta, priva di fantasia“.
Come si spiega queste differenze di prestazioni e risultati? “Non lo so, tant’è vero che ho letto anche oggi l’intervista di Sarri, che giustamente non capiva come si possa avere una continuità. Una volta che hai capito il tipo di gioco e il modulo, sono quelle le cose che devi applicare. Con il Milan si vedevano scambi in velocità, con una squadra che era bella per come si apriva, per come cambiava le posizioni in corsa. Cosa che con il Verona non è stata fatta, con una Lazio noiosa e piccola. Non riesco a capire. A volte emergono delle fragilità di giocatori che hai visto con ben altre capacità. Può succedere, come è successo ieri che hanno sbagliato molto. Per questo dico che mi lascia sorpreso, perché non riesco a trovare una linea che possa dire con chiarezza il perché di questi andamenti. Secondo me la Lazio dovrebbe stare pari se non sopra l’Inter. Doveva essere l’antagonista del Napoli“.
La rosa è adeguata per lottare per il vertice? “Sicuramente la Lazio sprovvista di Immobile si è trovata all’improvviso senza un pezzo fondamentale, ma per assurdo mi è piaciuto il fatto che il cambio di posizione di Felipe Anderson abbia rigenerato una Lazio diversa e abbia dato agli attaccanti una visione di gioco dove Milinkovic, Luis Alberto, Felipe Anderson, Zaccagni e Pedro siano diventati gli ‘Immobile di turno’. Mi è piaciuto il fatto che la Lazio non avesse un unico schema obbligante. Sicuramente serviva un altro attaccante, forse anche un altro centrocampista, perché la Lazio impegnata su più fronti deve poter contare su alternative di livello, che non facciano rimpiangere i titolari“.
L’obiettivo Champions è possibile? “Sono ottimista, perché mi piace il fatto che questa squadra ogni tanto riesca a sorprendere e fare risultati incredibili. Certo, c’è quel problema da risolvere, ossia che dopo aver fatto il primo gol, invece di chiuderla, permette agli avversari di riprendersi. La Lazio deve essere più cattiva e determinata. Ma voglio essere ottimista e sognare. Non possiamo pensare che il nostro campionato si riduca all’essere un punto sopra o un punto sotto alla Roma. Serve un salto di qualità”.